Page 20 - I SEMPLICI di Umberto Rizza
P. 20
Seguendo la strada verso casa mia, perché quella è la meta finale di questa nostra passeggiata, si passa
davanti a Palazzo Florio.
Bella costruzione della seconda metà dell'800, essa fu commissionata all'Architetto palermitano Giuseppe
Damiani d'Almejda, da quella che era allora una delle famiglie più importanti e ricche d'Europa: i Florio.
Fu, per Ignazio e Donna Franca, casa di soggiorno estivo ed abitazione durante la svolgimento delle
mattanze nelle tonnare di loro proprietà. Adesso è patrimonio comunale ed è destinato a diventare il punto
di riferimento di tutte le attività culturali e di rappresentanza delle Egadi.
I suoi giardini, che per adesso sono coltivati, con buona volontà, ma con pressappochismo, speriamo
possano essere ristrutturati e riabilitati a diventare un giorno "Giardini Pubblici" degni di questo nome.
Nelle sue aiuole troviamo molti esemplari di "Fumaria" nelle varietà "officinalis" con i fiori tubolari rossastri
e "capreolata" che invece li presenta bianchi. Il suo nome deriva dal colore grigiastro della pianta e dal
sapore di affumicato che essa ha tutta.
"Tanto per cambiare" era nota fin dall'antichità; dobbiamo peraltro constatare che, purtroppo, la cultura
delle piante medicinali non appartiene alla nostra epoca. Galeno e Dioscoride apprezzavano il "fumosterno"
per le sue capacità di fare produrre bile, successivamente si ritenne che fosse efficacissima per tutti i
disturbi di carattere addominale. Da molti, ed in molti paesi del mondo è considerata pianta che aiuta a
diventare "centenari".
Come depurativo, antipertensivo, negli ingorghi intestinali e nelle intossicazioni da fumo si faccia un infuso
con un pugno di pianta intera in un litro di acqua bollente e se ne prendano 2‐3 tazzine al dì.
Ormai la passeggiata volge al termine, ma c'è ancora qualche amica pianta da incontrare e conoscere.
Poiché proprio nel giardino di casa mia, c'è la possibilità di reperirne esemplari spontanei, completiamo lì il
nostro tour favignanese. In questo mio rifugio verde si affacciano due ingrottamenti, vecchi tentativi di cave
di tufo poco profonde, caratteristiche della natura di Favignana.
Incredibilmente aggrappata e penetrante al tetto di una di esse cresce un esemplare mastodontico di
profumatissimo "Cappero" così grande da riuscire a creare come un "tendaggio", che arriva fino a terra
all'ingresso della grotta.
"La chiappara" è uno dei più usati condimenti per insalate della nostra tradizione culinaria ed il fiore è il
vero protagonista della sua storia. In bocciolo chiuso inebria il palato per il suo sapore dolce‐amaro, in
corolla aperta ipnotizza lo sguardo e stordisce l'odorato per la leggiadria delle sue forme e la delicatezza del
suo profumo.
Del Cappero si usa la corteccia, ma recentissimi studi hanno appurato che proprio i boccioli danno grande
sollievo nella couperose.
Come digestivo depuratore dagli ossalati di calcio e di acido urico e contro il vomito si prepari un decotto di
20‐30 grammi di corteccia in un litro d'acqua e si prendano 2‐3 tazzine al dì.