Page 15 - I SEMPLICI di Umberto Rizza
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"I Calamuna" ed il Burrone, ad esempio, con la loro costa bassa e frastagliata, piena di calette sabbiose,
infatti, sono quanta di più bello e rilassante si possa immaginare.
Proprio al Burrone "Flora" ci avvicina, mostrandoci altri esemplari del suo prezioso campionario. Nei pressi
della spiaggia del Lido spontaneo ed abbondante cresce il Timo, già visto altrove, mentre sui terreni
coltivati, infestante, vive la Gramigna, presente in due varietà. Esse anche se diverse morfologicamente
presentano le stesse caratteristiche fitoterapiche.
Cosa importantissima, la gramigna può essere assunta dai diabetici in quanto contiene levulosio e mannite.
Si può utilizzare per preparare un tipo di birra a basso contenuto alcolico ed il suo rizoma spezzettato e
torrefatto si può usare al posto del caffè, per preparare un profumato infuso non dannoso.
Come diuretico si faccia un decotto di tre grammi di rizoma in 1 litro d'acqua; dopo circa 3 minuti, si butti
l'acqua di bollitura, si aggiunga altra acqua e si faccia bollire ancora per 15 minuti. Il liquido da usare più
volte nella giornata a tazzine, è questo secondo liquido di decozione.
La stessa preparazione, però assunta a cucchiaini, serve ad aiutare i bambini nella pertosse e nella rosolia.
Un personaggio botanico da tenere nella giusta considerazione e che, circondato da un alone di mistero,
potrebbe riservare qualche brutta sorpresa a chi dovesse prenderlo sottogamba, è la Mandragora.
Favignana ‐ Dalla zona "Cavallo"
Pianta molto bella da vedere, che si presenta come un cuscino di fiori violacei sorretto da una base di foglie
verde scuro rugose, nasconde alla vista la parte più emblematica del suo essere: la radice.
Per molto tempo essa è stata soggetto di presunti malefici. In realtà il vero maleficio che può capitare ad un
uomo è l'ignoranza, perché tutte le leggende che sono nate attorno alla mandragora sono legate al fatto
che essa contenendo una sostanza, la mandragorina, simile all'atropina è pericolosissima e sicuramente
portatrice di allucinazioni ed avvelenamenti. Questo è quello che deve essere successo a qualcuno nel
Medio Evo: un uso improprio della pianta che fece nascere la favola secondo cui la mandragora è
strettamente legata al diavolo. La sua radice somiglia al corpo di un uomo, con braccia, tronco e certe volte
con una biforcazione finale simile a gambe. In un periodo storico dominato dalla creduloneria e dalla
ignoranza si pensava che possederla desse poteri illimitati.
Questo portò molta gente a pratiche di stregoneria e di buie nefandezze, in assoluto contrasto con la
bellezza di questa nostra sorella in Natura. Una raccomandazione: non se ne faccia alcun uso se non quello
di godere della sua vista.
Riprendendo la nostra passeggiata; più avanti la costa comincia a salire e, fra ricami bianchissimi disegnati
dal vento e dal mare sulla costa tufacea ed i picchi aguzzi e fragili di un paesaggio lunare, Cala Trono, ci
conserva dentro le sue poco profonde cave il Porro.