Page 10 - I SEMPLICI di Umberto Rizza
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Meglio conservare qualche suo rametto a casa, perché potremo stare sicuri che non entreranno più topi.
Un consiglio da tenere in considerazione è quello di usare il decotto forte di ruta contro i pidocchi.
Anche i cacciatori che vogliono liberare i loro cani dalla piaga costituita da pulci o zecche, la possono
adoperare a mò di bagno ed il residuo del lavaggio deve essere usato per irrorare la cuccia ed il terreno
circostante: esso ucciderà o allontanerà gli insetti ancora presenti in zona. Si utilizzano le foglie secche in
infusione. Come vermifugo, antispastico e per agevolare il ciclo mestruale si metta 1/2 gr. Di esse in una
tazza di acqua calda e si prendono 2‐3 tazze al dì.
Scendendo più in basso ci troviamo circondati da una intera tribù di Euforbie.
Anche "U Camarruni" fa parte del nostro paesaggio naturale più vero. E' pianta fortemente velenosa, quindi
da non usare per via interna. Essa, però, coltivata in maniera intelligente, potrebbe diventare il carburante
del 2000, perché recentissimi studi sulla produzione di biogas, attraverso l'uso di digestori, hanno
dimostrato che le euforbie hanno una capacità bioenergetica di altissimo valore. Chissà che non ci si decida
un giorno ad abbandonare le fonti energetiche inquinanti e non rinnovabili a favore dell'energia pulita e
riproducibile.
E' molto bello costeggiare il tratto di montagna che va dal Faraglione, lato Nord‐Est, fino a raggiungere il (se
mi è concesso) "decadente" Stabilimento Florio.
Il sentiero spesso scompare, ma lo stimolo è troppo forte per desistere. Ci sono da vedere le belle
insenature, che nascondono gli ingressi delle grotte a mare di Favignana e molte piante medicinali.
Riconoscibile dai suoi fiori bianchi e dai frutti disposti ad ombrello, trovare ancora qualche esemplare di
Carota è cosa fortuita.
"A Vustunaca" si può distinguere dalle altre sorelle della famiglia delle ombrellifere, perché una macchia
rossa al centro del fiore bianco rende evidente la differenza. E' una pianta commestibile; la sua radice a
fittone costituisce un elemento di contorno culinario fra i più gustosi, ma è anche apprezzata per le sue
qualità medicamentose. Le porzioni di pianta utilizzate sono le radici, i semi e le foglie secche. La carota è
un vero toccasana; il suo succo serve come diuretico, antidiarroico, vermifugo, per gli abbassamenti di
voce, contro le ustioni, nelle ulcere gastriche e come ipoglicemizzante. Berne a volontà.
Percorriamo ancora un breve tratto ed arriviamo sotto la vergognosa cava di pietra che ha sventrato una
parte della montagna e che nessuno si è mai preoccupato di risanare.
Non raggiungiamo lo stabilimento Florio, perché, più in alto, ci aspettano personaggi semplici e importanti
e poi il grosso fantasma di quella struttura mi riporta alla mente ricordi piacevoli, ma troppo lontani e
pertanto tristi. Immagini di mattanze ricche, ma rispettose dell'equilibrio naturale, in quella che è la lotta
per la sopravvivenza, suoni di canti di ringraziamento dei tonnaroti, antichi quanto il mare ed il vociare
festoso per la pesca effettuata, fonte sicura di lavoro e di benessere per tutti. Adesso il silenzio, che
circonda tutto ciò che era vivo un giorno, fa paura e la tanta agognata quiete è rumore fastidioso per
orecchie piene di suoni nostalgici. Saliamo quindi verso la pace vera ed anneghiamo i dispiaceri nel verde
sottobosco "du canali du Adduni" (Valle della Beccaccia).
E' una grossa ferita naturale nel fianco della montagna, indolore però, perché ricchissima di vegetazione,
ombra e frescura. Esso va "du Chianu a Campagna" fino al mare, tagliata a metà da una vecchia strada
militare.
Quest'ultima sale dal paese fino alla "Purtedda du Cervu" per scendere poi, con larghi tornanti, dal lato
ovest della Montagna Grossa, terminando il suo tracciato "o Canalazzu": è il reale collegamento, quindi tra
le due valli più ricche di verde dell'Isola.