Page 8 - I SEMPLICI di Umberto Rizza
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fegato. L'azione depurativa della borragine, si manifesta anche nell'acne giovanile facendo impacchi del suo
liquido di decozione.
"L'Ardicula" (Ortica dioica) è, poi, la più conosciuta e la più temuta delle piante che frequentano i nostri
terreni, soprattutto quelli in cui sono state depositate scorie e concime, perché materiali ricchi di nitrati.
E' anch'essa un ottimo alimento, perché ricco di vitamine e clorofilla. La pratica casalinga locale indica
infatti di aggiungere alle minestre l'ortica mezz'ora dopo la sua raccolta ed in particolare dopo averla
sbollentata, per rompere le vesciche urticanti ed avere allontanata la prima acqua di cottura. Bisogna
ricordare che il bruciore insopportabile del contatto avuto con le foglie di ortica si può annullare usando il
succo fresco dell'acetosa o della Malva.
Le radici ed i semi raccolti in estate e le parti aeree in primavera hanno azioni anti‐forfora se usati come
decotto e per frizione del cuoio capelluto. Il succo fresco, messo in un po' di cotone ed introdotto nel naso
blocca l'epistassi (sangue dal naso).
Salendo il dolce declivio du "Canalazzu" che raggiunge la "Portella del cervo", soltanto un occhio distratto
può non accorgersi della miriade di Ciclamini (Ciclamen neapolitanum) che tappezzano di lilla chiaro il
sottobosco di questa piccola valle. Quando si dice che e'è un feeling particolare fra uomini e piante non si
fanno affermazioni gratuite, infatti, per esempio, il ciclamino è prerogativa dei nati sotto il segno del Leone
e ne indicano l'intimo carattere.
Favignana ‐ Catena montuosa
Ogni tanto nelle mie passeggiate, raccolgo profumatissimi mazzetti di questi fiori da portare a casa. Non è
casuale questo fatto: mia moglie infatti adora il Ciclamino ed il Leone è proprio il suo segno zodiacale.
Riprendiamo il nostro cammino avviandoci lì dove u "Canalazzu" termina la sua ascesa in uno dei passaggi a
sella della montagna, che portano dall'altro lato dell'isola, verso Est, qui chiamati "Purtedde". Quella che,
per ora, ci interessa è a "purtedda du cervu". Il suo nome ci riporta alla memoria immagini di animali al
pascolo. L'assoluta assenza di tracce recenti ci conferma invece che l'estinzione di questa specie animale, di
cui non si ha più memoria qui, è avvenuta già da molte generazioni.
Di alberi di Carrubo (ceretonia Siliqua) Favignana è piena, ma io son voluto venire a rendere omaggio ad un
esemplare in particolare, perché è una vera e propria scultura. Sembra quasi che, affacciatosi dal lato Est,
per ammirare il meraviglioso paesaggio del tratto più occidentale delle coste della Sicilia, sia rimasto come
incantato dalla bellezza del panorama e perciò, subendo la continua azione dei venti dominanti del
quadrante Nord‐Nord Ovest si sia piegato all'indietro mantenendo un equilibrio che ha dell'incredibile.
Nell'uso comune di Favignana, gli allevatori utilizzano i frutti come integratore alimentare nella dieta degli
equini, perché altamente nutritivi. L'uomo, ha colto una particolarità di questa pianta: ha utilizzato i semi,
detti "carati" (da noi chiamati "noè") come unità di misura di peso delle pietre preziose. Essi infatti, hanno
sempre un peso costante.
Si usano in decozione la corteccia, le foglie, i frutti, ed i semi come astringenti, antidiarroici. In fusione,
invece, si utilizzano come emollienti della gola. Un'ottima maschera di bellezza idrante è fare un cataplasma
della farina dei frutti messa in acqua.
Fermiamo qui questa seconda tappa della nostra Passeggiata perché la stanchezza si fa sentire e poi vale
veramente la pena di rimanere ancora un po' ad ammirare lo spettacolo che abbiamo davanti agli occhi.