Page 7 - I SEMPLICI di Umberto Rizza
P. 7
Il Timo, come tutte le piante balsamiche, svolge un'ottima azione disinfettante dell'albero respiratorio ed
intestinale, ma anche azione antinfluenzale e vermifuga.
Fermiamo qui la nostra passeggiata. La prossima tappa inizierà con la visita alla Montagna di Santa
Caterina, che, con le sue sinuose forme, ci attira fortemente ricordandoci, anche, che è ora di lasciare
questo lato dell'Isola visto che, dal punto più lontano, il Bosco, che, abbiamo visitato, dovremo a ritroso
raggiungere la nostra meta finale, che è il paese, e che c'è quindi ancora molta strada da percorrere.
La Montagna di Santa Caterina, pur permettendoci, per tutta la sua lunghezza, di non staccare gli occhi
dalla selvaggia natura del Bosco, ci suggerisce di immergerci nella flora delle sue strette, piccole valli e
guardare fra i folti cespugli dei suoi terrazzamenti, se vogliamo continuare, nella ricerca, il nostro incontro‐
dialogo con la Natura di Favignana.
Ritrovarsi in mezzo alla "Vigna" è avere un attimo di disorientamento perché, venendo da posti che
abbiamo visitato, aridi, assolati, brulli, non si capisce come, in questo punto a mezz'altezza della montagna
ci possa essere tutta questa vegetazione folta e varia, a filari di alberi enormi ed a macchia fitta, tanto da
rendere ancora più salubre la già fresca e fine aria della collina.
Favignana: La Primavera
Ancora una volta desiderosi di ombra ci sediamo sotto le accoglienti braccia di uno degli innumerevoli
"olivi" che caratterizzano i "limita" (terrazzamenti) della "vigna".
L'ulivo (olea Europea) era albero sacro a Minerva e fin dai tempi di Noè fu considerato simbolo di pace.
Infatti, allorché si placarono le acque del Diluvio Universale fu mandata una colomba in ricognizione.
Quando questa fece ritorno sull'Arca, portava nel becco un ramoscello di ulivo, pertanto Noè capì che il
Signore aveva perdonato e lo conservò come segno sacro di riconciliazione.
Nel Medio Evo, quando la medicina era più superstizione e magia che scienza vera e propria, si usava fare
macerare pezzi di tegole rosse arroventate in olio di oliva, il più antico che si possedeva a casa, per 15
giorni. Successivamente il risultato della macerazione veniva distillato più volte e conservato gelosamente.
Infatti solo il vero "olio di oliva laterino" era la medicina "...per ogni male esterno ed interiore". In medicina
naturale si usano le foglie, le quali, in infusione hanno capacità febbrifughe, diuretiche ed ipotensive.
Famosa è l'azione antiustione dell'olio miscelato con acqua di calce.
Proseguendo il nostro cammino, fra un continuo alternarsi di folti cespugli di Euforbia e tratti con poco
verde, raggiungiamo la prima delle nostre piccole vallate, che qui da noi si chiamano "Canali".
"U Canaluzzu" scivola dolcemente da quota 200 circa, fino al piano della campagna circostante. La sua
vegetazione è di varia natura; non e'è una strada definita che porti in cima.
I sentieri li hanno creati l'uomo e gli animali, che essa porta al pascolo, zig‐zagando fra macchie ed alberi.
Qui è facile riconoscere due delle piante più comuni, ma non per questo meno importanti per la
Fitoterapia: la Borragine e l'Ortica. Una terza non più usata ma molto bella e che merita menzione è il
Ciclamino.
"A Burrania" (Borrago officinalis) è un'altra erba che, a parte le sue proprietà medicinali, viene molto usata
come verdura da mangiare. Essa è una vera cascata di freschezza per tutto l'organismo, perché la massiccia
presenza di nitrato di potassio nelle sue foglie, provoca dei processi osmotici di richiamo ed eliminazione di
acqua e quindi il ricambio. I fiori ed il succo delle foglie si usano contro la tosse stizzosa e contro il mal di