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sua Sacra Visita, propose la costruzione di una nuova Chiesa in
mezzo all'abitato. Il Sig. Amministratore Commendatore Cav.
Gaetano Caruso del Condominio Ignazio Vincenzo Florio concesse
gratuitamente il terreno bastevole per uso di Chiesa che venne
costruita con il concorso della Curia Vescovile Diocesana.
Ultimati i lavori dell’Amministrazione Commendatore Florio nel 1883
venne aperta al servizio del Divin Culto, e ad ordine di delegata
giurisdizione di Sua Ecc. Ill.ma e Rev.ma Monsignor Vescovo Dott. D.
Francesco Ragusa, fu benedetta da Padre Mario Zinnanti, primo
Regio Cappellano Curato e Rettore della Real Chiesa Parrocchiale
Curata dell'Isola di Marettimo, allora in Favignana il giorno 8 del
mese di Febbraio dell’anno 1883, la quinta feria dopo le ceneri,
giorno dedicato nel calendario Diocesano a S.Giovanni De Matha.
Continuando negli scavi si sono trovate tracce di costruzione di
tegole e terracotta, segno che allora si lavorava l'argilla locale e si
esportava, e lo stesso dicasi per la calce, dato che, in diversi punti
dell'isola, si sono trovati segni di antiche fornaci a legna; e dato che
nell'isola non esìstevano costruzioni in muratura con calce, è
evidente che anche quella calce veniva esportata. Al centro
dell’abitato del paese in continuità delle poche case allora esistenti
nel 1908 il sig. Burgarella Gaspare fu Comm.re Agostino da Trapani
venne a costruirvi una bella e comoda villa, in posizione molto
arieggiata, che venne ad abitare con la propria famiglia nei 1911 e
passare la villeggiatura ogni anno per molti mesi, perché molto
affezionato all'isola, dove volle anche morire, nella quieta dimora
all'età di circa 83 anni, il 14-11-1948, e fu seppellito nel cimitero locale
che egli stesso aveva fatto costruire a proprie spese a scopo di
beneficenza per la popolazione locale.
Levanzo è un piccolo villaggio a ridosso di un altopiano, c'è chi ci
abita da sempre e chi è capitato per caso o per curiosità turistica, e
ha finito per divenire cittadino dell'isola, dimentico tutto o in parte
della sua precedente vita, lasciandosi alle spalle il frastuono delle
città, lo smog, gli affari e le preoccupazioni; i “locali” sono ospitali,
curiosi, aperti e lontani nello stesso tempo, amabilissimi se non ti
presenti con la tracotanza del "cittadino civilizzato", chiusi con chi