Page 24 - Livolsi_Gppe_2006
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Oltre a queste, non è possibile riportarle tutte, ne  riporterò una
            parte, quelle più presenti: aristolochia navicularis, asparagus

            acutifolius (asparago), calendula maritima, capparis spinosa
            (cappero), carduus corymbosus (cardo spinoso), ceratonia siliqua
            (carrubo),  cichorum  (cicoria), crataegus  monogyna (biancospino),

            crocus longiflorus (zafferano a fiore lungo), cyclamen hederifolium
            (ciclamino), daphne sericea, dianthus rupicola (garofano di roccia),

            erica multiflora (erica), erodium maritimum, ferula communis (fella),
            foeniculum vulgare (finocchio selvatico), globularia alypum (erba dei
            prati), lagurus ovatus, lonicera (caprifoglio), matricaria  chamomilla

            (camomilla), myrtus communis (mirto), narcissus tazetta (narciso),
            olea europea sylvestris (oleastro), opunzia ficus indica  (ficodindia),

            orchis  (orchidea selvatica), pistacia  lentiscus (lentisco),  quercus
            coccifera (quercia spinosa), quercus ilex (leccio), rosmarinus

            officinalis (rosmarino),  ruta  chalepensis (ruta), scabiosa  limonifolia,
            valerianella (periciocca), thymus vulgaris (timo) tempestato di
            minuscoli fiori rosa, ed altre ancora circa 460 specie diverse.


            Anche la fauna è molto varia sia essa stanziale o di passa:


            la lucertola, la biscia nera (innocua), il geco comune, il  geco
            verrucoso, il coniglio selvatico, il passero, il cardellino, la pispoletta,

            il canapino pallido orientale, l’allodola, il pettirosso, la rondine, il
            francolino, l’assiolo, il merlo, il tordo, lo stornello, la quaglia, la
            tortora, la beccaccia, il beccaccino, il croccolone, il colombaccio, il

            martin pescatore, l’upupa, il barbagianni, il  falco pellegrino, il
            gheppio, la poiana, il capovaccaio, il corvo imperiale, l’aquila del

            Bonelli, il  cavaliere d’Italia,  gli uccelli marini procellariformi,
            l’uccello delle tempeste, la berta minore, la berta maggiore, il
            gabbiano reale mediterraneo, il cormorano, il cormorano bianco,

            l’airone grigio, l’airone bianco, ecc. ecc..

            La maggioranza del  patrimonio  ornitico  delle  Egadi è dovuta alle

            molteplici presenze migratorie, tramite le rotte migratorie da o per
            il Nord Africa con il “ponte naturale” proprio delle Egadi.
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