Page 19 - Livolsi_Gppe_2006
P. 19

terminata sotto Tolomeo II° (285-246) disegnato e realizzato da
            Sostrato di Cnido; situato alle foci del Nilo, nell’isola Pharos (Faro),

            così chiamati da questo momento in poi.

                   In Italia, il Re Vittorio Emanuele III° il 12-05-1868 istituì con

            decreto la 1^ Commissione dei Porti, Spiagge e  Fari che nel 1881
            compilò il primo programma organico relativo all’illuminazione delle
            coste, (il primo elenco completo dei Fari Italiani fu pubblicato a

            Genova nel 1876), la prima legge che disciplina questa materia è la n.
            3095 del 2-04-1885. Dopo la fine della 2^ Guerra Mondiale, alcuni

            fari risultarono distrutti o  danneggiati e si dovette proseguire ad
            una ristrutturazione degli stessi; lavoro che fu completato entro il

            1965. Anche il Faro di Capo Grosso di Levanzo, costruito nel 1858,
            seppure non danneggiato da eventi bellici fu ristrutturato. Per
            l’illuminazione delle coste sono stati impiegati prima olio vegetale,

            poi olio minerale, paraffina che è un derivato del petrolio, l’arco
            voltaico, i gas  compressi  (gas da idrocarburi) l’acetilene, petrolio,

            l’incandescenza elettrica a filamento, (oggi ci sono  le lampade
            alogene, a scariche di xeno, a vapore di mercurio con  potenza di

            migliaia di watt. Il Faro di Capo Grosso è costituito da un’ottica
            rotante, con più pannelli ottici, lenti di Augustin Frasnel costituiti
            da una lente centrale e da  prismi anulari con elementi diottrici e

            catadiottrici di cupola e di falda che evitano la dispersione della
            luce, rinviandola  verso il  centro, la  rotazione avviene  su  dei

            cuscinetti attorno alla sorgente a luce fissa, regolata da un sistema
            meccanico di ingranaggi azionato da un  peso motore  che  scende
            lungo la torre del Faro; l’altezza del punto luce è di metri 68,5 dal

            livello del mare, la portata nominale della luce è di 34 miglia, la
            portata geografica è di 21 miglia, è visibile da 32° a 331°, il numero

            nazionale del Faro è  –  3124, il numero internazionale  è  –  E 1962.
            Oggi gli antichi apparati sono stati sostituiti da impianti
            automatizzati e l’evoluzione tecnologica con l’introduzione di

            moderni sistemi satellitari  ha determinato l’allontanamento della
            figura professionale veramente caratteristica del “Guardiano del

            Faro”.

                   Riprendiamo la passeggiata e ritornando verso sud dal lato

            occidentale (ponente) incontriamo la più vasta insenatura dell’isola
   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24