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Per brevità, quando l'I.R.I. (Istituto per la
1 Ricostruzione Industriale creato nel 193 3, per
risanare le non poche imprese industriali italiane
colpite dalla crisi), fu investito dal governo del
compito di gestire l'insolvenza e la liquidazione
i della "Finanziaria" Florio, l'entità del debito
complessivo, nel1934, ammontava a 40 milioni
di lire che vennero iscritti nel bilancio del neo-
nato ente pubblico. Se si considera che solo nel
a 1938, l'I.R.I. riuscì a vendere le Tonnare delle
Egadi all'industriale Angelo Parodi per la
>l somma di 13,5 milioni, se ne deduce che i con-
a tribuenti italiani degli anni trenta del Novecento
) hanno coperto con le loro imposte il residuo
debito di 26,5 milioni.
Terzo teorema indimostrato: Ignazio jr è
stato vittima di un complotto antimeridionale
li ordito da Giolitti con la complicità della Banca
d'Italia e della Banca Commerciale.
La fragilità di questa tesi si disvela innanzi-
ti tutto ragionando sul calendario della politica
e nazionale. Dove si colloca nel grafico della pa-
) rabola di Casa Florio il punto di inversione da
e crescente a declinante? dove la frattura insana-
ll bile? H o sempre sostenuto che la loro vicenda
li sia tutta ottocentesca e che negli anni cruciali
a 1894-1902 Ignazio jr non sia riuscito a guadare
il fiume in piena. Questo arco temporale unisce
9 due snodi cruciali di cui si è detto in precedenza:
li il fallimento del Credito Mobiliare e l' autocon-
segna di Florio alla Banca Commerciale per
~l mancanza di liquidità. Dal 1903 in poi si po-
trebbe dire che Ignazio jr sia già fuori gioco.
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e Da quella data si conswna solo la sua residua
l- credibilità - o meglio - quella del buon nome
a della Casa. Negli otto anni sopraindicati, che
o considero fatali per il gruppo Florio, non c'è
lÌ alcun governo Giolitti; c'è Crispi dal15 dicem-
a bre 1893, cui succede un altro siciliano, Antonio Nessun complotto politico-finanziario man- Etichetta del cognac Florio
li Starrabba di Rudinì, con ben quattro governi dò in rovina Florio e fu lui a far naufragare l'ul- presentato per la prima volta
all'Esposizione Nazionale di
consecutivi fino all'estate del 1898; infine se- tima opportunità di essere salvato, nel1908, ri- Palermo del1891-92, col lezione
l- guiranno Pelloux, Saracco e Zanardelli fino alle gettando la proposta elaborata da Bonaldo privata, Palermo
a dimissioni di quest'ultimo nell'ottobre del1903. Stringher, direttore generale della Banca d'Ita- In alto: latta per la conservazione
L- li successivo 3 novembre si insedierà Giovanni lia. Le trattative furono lunghe ed estenuanti del tonno sottolio prodotto nello
stabilimento Florio di Favignana,
11 Giolitti (fino al16 marzo 1905). Da quel mo- proprio perché non si voleva infiammare ulte- collezione privata, Palermo
a mento il suo intervento ci sarà e di rilievo, ma riormente il clima politico e sociale e, allo stesso
~l per ragioni esattamente opposte a quelle indi- tempo, per evitare che i veti incrociati impedis-
e cate dai suoi detrattori. Come si evince dai nu- sero la soluzione. Giolitti- di cui non propongo
·a merosi documenti d'archivio, Giolitti, temendo la beatificazione- intendeva liberare il governo
·e il fallimento di Florio, scriveva al direttore ge- dal ricatto delle sovvenzioni pubbliche alla Na-
e nerale della Banca d'Italia il29 novembre 1908 vigazione Generale Italiana senza le quali la
L- per pregarlo di occuparsi della situazione «con compagnia di bandiera probabilmente non
U impegno speciak affinché non si abbia qualche avrebbe retto contro la concorrenza e a cui era-
contraccolpo in Sicilia». 8 no interessati non solo i Florio, ma anche le due 8. O. Cancila, I Flm·io cit., p. 447.
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