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crazia del denaro, nonché trasmettere agli eredi Vincenzo Florio jr (1883-1959),
da L'età dei Florio, Sellerio,
questi "valori": «La borghesia in quanto classe
Palermo 1985
trovava una difficoltà enorme a combinare in
dosi moralmente soddisfacenti entrate e spese,
così come non riusciva a risolvere il problema
materiale equivalente del modo di assicurare
una successione di uomini d'affari altrettanto
dinamici e capaci nell'ambito della stessa fan1i-
glia».4 A me sembra che la storia privata e per-
sonale di Ignazio jr stia pienamente in questo
schema e sia parte integrante dei; agionamenti
più o meno condivisibili sulle s'orti dellà Casa.
Quando nel 1868 moriva Vincet;'zo Florio
- nonno di Ignazio jr - il predicatore e amico
don Luigi Di Maggio leggeva un elogio funebre
nella chiesa dei Cappuccini di Palermo, trac-
ciando un profilo biografico dovizioso e pun-
tuale. Fra le altre considerazioni, padre Di Mag-
gio sottolineava: «Senza Dio e senza religione
dove avrebbe attinto i divini precetti, quella
devozione filiale verso la madre sua e quel-
l' amore incessante verso la sposa ed i figli? [ ... ].
Nella verità e nello spirito da savio adoratore
cercò Dio. Di qui il sentimento di sprezzare le
pompe ed il fasto di che vanno gonfi i seguaci
sia: da una parte la castità delle borghesi nubili
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del mondo». A parte la scontata e inevitabile
e la fedeltà delle maritate, dall'altra, la libera ri-
retorica del momento, è indubbio che a metà
cerca di donne da corteggiare da parte dei gio-
Ottocento l'immagine di solidità di Casa Florio
vani borghesi scapoli e l'infedeltà tollerata per
e quella della vita privata e familiare di don
tutti i mariti. Questo modello era accettato e
Vincenzo, che disprezzava pompe e fasto, fos-
largamente condiviso, rientrava anche nei ca-
sero inscindibili. Cinquant'anni dopo, del ni-
noni della modernità ottocentesca, anzi era pro-
pote non si sarebbe potuto dire ugualmente:
prio la modernità a imporre al genere maschile
non presidiava il gruppo industriale e la sua
dell'élite sociale uno stile sopra le righe, fatto di
immagine pubblica includeva la fama del ma-
lusso, belle donne e doppia vita: quella ufficiale rito infedele (senza che ciò generasse scandalo),
con la propria moglie, la cosiddetta "madre dei ma non quella dell'oculato gestore del patri-
miei figli" e quella semiclandestina con la monio ereditato, come da tempo era di pub-
fiamma del momento. Quando, però, il nucleo blico dominio. Tina Whitaker Scalia, ad esem-
.l familiare rischiava di sgretolarsi, la minaccia si pio, annotava nel suo diario il1 o marzo 1905:
estendeva anche al campo dell'impresa e ciò «Quanta gente chiede se Ignazio Florio è mezzo
i rappresentava il vero e maggior pericolo sia rovinato! Che sciocchezza, dico io. Pure, P.
J nelle società a prevalenza cattolica, sia nei paesi [cioè Pip Whitaker, marito di Tina] dice che ha
protestanti. perduto parecchi milioni dopo la morte del pa-
'· Il moderno borghese si era affermato in dre, e certamente si è mostrato sciocco nella
forza della sua ricchezza, per la sua capacità di scelta degli amici, un gruppo di persone le
organizzare un'impresa e di apparire sempre meno adatte per affidar loro i propri affari più
vincente e di successo. n problema del borghese importanti». Immagino che l'antenato Vin-
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di fine Ottocento era ben diverso da quello del cenzo avrebbe disapprovato il comportamento
4. E.]. Hobsbawm, Il tnon/o della bor-
suo predecessore degli anni trenta e cinquanta del nipote e non escludo che più di una volta ghesia 1848/1875, trad. it. Laterza,
dello stesso secolo, assillato dall'idea di rispar- si sia rivoltato nella sepoltura del mausoleo di Roma-Bari 1975, pp. 290-291.
miare, per accumulare w1a fortuna che gli con- Santa Maria di Gesù, realizzato dall'architetto 5. L. Di Maggio, Pei solenni funerali
del cav. Vincenzo Florio , Stab. Tip.
ferisse status sociale. Quello di fine secolo aveva Damiani Almeyda nel1871.
Francesco Lao, Palermo 1868, p. 16.
il problema opp,osto: come rendere manifesti il A completare il quadro, il breve testo sulle
6. R Trevelyan, Prùzàpi sotto zf vulcano,
suo potere e l'appartenenza al gotha dell' aristo- imprese galanti di Ignazio jr, scritto dall'avvocato .rrad. it. Rizzoli, Milano 1977, p. 286.
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