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Ad Alicudi nelle località Scalo della Palomba e Piano del Fucile ritrovamenti archeologici, fanno ritenere
          che la zona abbia ospitato un insediamento umano risalente all'Età del Bronzo. Tracce di insediamenti di
          età romana sono stati rinvenuti nella parte orientale dell'isola la  più abitabile per la conformazione del
          terreno. Ad Alicudi occorre citare anche altri esempi architettonici come la Chiesetta del Carmine e quella
          di San Bartolomeo, il nucleo abitativo di Montagna risalente al XVIII secolo e l'abitato di Castello sul
          costone che scende fino al mare.



          Filicudi ha reperti attestanti la presenza dell'uomo nell'isola per oltre quattro millenni. Di grande interesse
          sono le numerose, bellissime, grotte marine, la più famosa delle quali, detta del Bue Marino, si riteneva
          un tempo tana di mostruose creature. Caratteristica è la forma dell'isola con un promontorio chiamato
          Capo Graziano, sede di importanti scavi archeologici che hanno rilevato la presenza di un villaggio
          preistorico risalente al XVI secolo a.C


          A Salina  ci sono vari centri di interesse come il Santuario dedicato alla Madonna del Terzito, la zona
          Santa Marina con le annesse grotte saracene.

          Abitata sin dai tempi preistorici, a Panarea sul promontorio di Punta Milazzese è stato rinvenuto un
          villaggio preistorico risalente alla età del bronzo. Anticamente l'isola era detta Enonymos. A nord di Lisca
          Bianca è, poi, possibile osservare un fenomeno rarissimo: una solfatara subacquea a 10 mt. circa di
          profondità che emette in continuazione gas e sali di zolfo.



          A Stromboli, il paese è formato dai villaggi di San Vincenzo e San Bartolo nella parte nord-est dell'isola.
          Sulla costa meridionale dell'isola sorge, invece, Ginostra, un villaggio praticamente isolato dal resto
          dell'isola e raggiungibile soltanto via mare.

          L’isolotto di Strombolicchio ricorda per la sua forma un maniero medioevale. Nel 1926 vi fu installato un
          faro per la navigazione raggiungibile attraverso una scala di 200 gradini.

          Lungo l'istmo che separa Vulcanello da Vulcano si affacciano le baie di Porto Levante e Porto Ponente, la
          cui spiaggia è frequentatissima a causa delle caldissime acque dovute a ebollizioni sottomarine causate
          dalla fuoriuscita di gas caldi dai fondali sottomarini. La caratteristica della spiaggia di Porto Levante è
          invece quella di avere una finissima sabbia di colore nero.



          Lipari, che è la più popolosa isola dell'arcipelago conta 9.000 abitanti distribuiti in diversi centri abitati:
          Lipari propriamente detta, Pianoconte, Canneto, Quattropani, Acquacalda, Porticello. Tutta la storia delle
          Isole Eolie è passata da Lipari la quale oggi dispone di un Museo Archeologico Eoliano di grandissimo
          interesse e di eccezionale valore, fondato nel 1950 e posto nel Castello, noto per lo splendido panorama
          sul mare affiancato dalla Cattedrale di epoca normanna e dall'anfiteatro greco. L'isola comprende, anche,
          una vasta area archeologica databile dal XVII al II secolo a.C., composta dalle Terme di San Calogero
          (XVII secolo a.C.) e una necropoli comprendente anche delle tombe risalenti al 470 a.C. e i resti di due
          santuari dedicati a Demetra e Kore, anch'essi con una datazione intorno al 470 a.C. circa. La lunga
          evoluzione della civiltà di Lipari ha potuto essere riconosciuta con grande evidenza, nelle sue diversi fasi,
          attraverso gli scavi archeologici svoltisi a partire dal 1948. Questi scavi hanno trovato condizioni
          eccezionalmente favorevoli grazie a un fenomeno particolarissimo a cui è soggetta la zona in cui essi si
          sono svolti e cioè al rapidissimo accrescimento del livello del terreno, dovuto al trasporto di polvere a
          opera del vento che spazza i sovrastanti altipiani. Si è formato così, sull'alto della rocca del Castello e
          nella piana sottostante, un deposito archeologico, alto più di nove metri, che conserva, regolarmente



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