Page 21 - e venne il vento
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ma solo lumi a petrolio e non avevamo né svaghi né libri, del      ghiere ai santi. Non so se era bravo quanto il cialomatore di Fa-
resto quasi tutti eravamo analfabeti; il massimo del diverti-      vignana. Anche noi avevamo i rimorchi, le muciare di suari, la
mento era qualche bicchiere di vino e qualche tonnaroto che        venturiera che seguiva la muciara del rais etc, ma come ho det-
avendo bevuto qualche bicchiere in più ci faceva ridere con        to prima non ricordo mattanze grosse come quelle di Favi-
scherzi e smorfie. Negli anni in cui sono stato a Formica ho as-   gnana, tranne una di 300 enormi tonni mentre era Rais Nicolò
sistito in diretta al naufragio della Donna Berta una barca che,   Grimaudo detto "u longu". Ricordo che i proprietari si meravi-
dopo aver investito la tonnara, andò ad arenarsi sulle coste del   gliarono molto di ciò. I Parodi erano dei buoni padroni, anche
Maraone. Era una barca che faceva contrabbando di tabacco;         se un po' all'antica. Essi speravano che da Aprile a Giugno ci
perciò quando abbiamo offerto all'equipaggio il nostro aiuto       fossero spesso delle "matticate" ossia mare un po' mosso per
lo hanno rifiutato e sono scappati su di una scialuppa. Noi ab-    vento di maestrale che favorisce l'entrata dei tonni e per que-
biamo avvertito la Capitaneria di porto e solo più tardi abbia-    sto la mattina andavano a San Leonardo ed alzavano un fazzo-
mo capito che erano contrabbandieri; infatti furono arrestati      letto per verificare da che parte venisse il vento. Davano da
qualche tempo dopo a Pantelleria e noi fummo chiamati come         mangiare a tutto il paese perché, oltre ad avere dipendenti ton-
testimoni al processo. Il lavoro della tonnara di Formica era u-   naroti ed operai, oltre a far guadagnare qualcosa alle famiglie
guale a quello che si svolgeva a Favignana, solo che a Formica     che si occupavano di sistemare le reti strappate, avevano anche
c'erano sempre due o tre operai in più rispetto a Favignana.       un certo numero di "barche a cumannu", cioè barche di cui e-
Formica pescava meno di Favignana ai miei tempi, ma ho sen-        rano proprietari ma che affidavano a dei bravi comandanti per-
tito dire che due secoli fa, al tempo dei Pallavicino, la tonnara  ché le utilizzassero per pescare. Quando si dividevano i guada-
di Formica batteva Favignana per numero di tonni pescati.          gni, la barca, ossia il padrone, prendeva 5 parti, il comandante
                                                                   ne prendeva 2 e tutti gli altri prendevano una quota ciascuno.
   La procedura era la stessa: per primo a Formica ci andava       Io mi sento di affermare che tanta gente che ha parlato male dei
il calafato che a quei tempi era Francesco Randazzo. Poi scen-     Parodi, magari senza averci mai avuto a che fare, non ha riflet-
devano in mare prima le varcazze e poi i vasceddi. Quando          tuto sul fatto che per quasi 50 anni essi hanno dato a questo
tutto era pronto veniva il prete da Favignana a benedire la ton-   paese una buona economia che permetteva a tanti di vivere
nara e diceva la messa nella piccola chiesetta di Formica. Era     onestamente e non ha tenuto conto del fatto che essi hanno
un momento di grande commozione ed ognuno di noi pregava           fatto di tutto per evitare la chiusura dello Stabilimento, riman-
intensamente perché da come andava l'annata di pesca dipen-        dandola fino a che è stato sopportabile. Dal 1978 alla fine degli
devano le fortune delle nostre famiglie. Ogni anno si portava      anni '80 ho fatto solo il commerciante e così ho alleggerito il
in processione il Crocefisso e la Gerda Rita portava da            lavoro di mia moglie che, per più di 20 anni, ha sostenuto il
Favignana la banda e molti fedeli, infatti la tonnara coinvolge-   peso del negozio. Un peso non indifferente per una donna, non
va direttamente o indirettamente l'intero paese.                   solo per l'aspetto materiale (caricare e scaricare merce, siste-
                                                                   mare scaffali...) ma anche per la contabilità; infatti a quei tempi
   Anche a Formica c' era un cialomatore si chiamava Dome-         la maggior parte dei favignanesi comprava a credito, segnando
nico Messina detto "minicu lappaneddu" ed era lui a dover da-
re il ritmo ai tonnaroti durante la mattanza o ad intonare lepre-                                                                                  43

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