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Roberto Sottile

     3. Vento, incubo, diavolo

    Le inchieste marinare dell’ALS mostrano la presenza del tipo lessicale
‹mazzamareḍḍu› per designare o, meglio, per connotare il ‘colpo di vento improvviso
durante un temporale’. Si tratta di una forma molto diffusa nel siciliano, come mo-
stra VS (ma cfr. anche Sottile, Genchi 2011), usata in genere per indicare il mulinello
di vento. VS accorpa sotto questo significato tutte le varianti del tipo mazzapaneḍḍu
(cfr. s.v.), mentre è impossibile stabilire quale sia il significato primario della for-
ma mazzamareḍḍa (verosimilmente mazzamareḍḍu — maschile — dato che il lemma
è ripetuto due volte, cfr. vol. II: 693). Dovrebbe appartenere alla stessa famiglia di
mazzapaneḍḍu, giacché sulle Madonie sono diffuse le forme marzapanieḍḍṛë (279 Castel-
buono), mazzafarieḍḍu (261 Sclàfani Bagni), mazzamareḍḍu (269 Isnello), mazzamarieḍḍṛë
(281 Pòllina), mazzamarieḍḍu (262 Caltavuturo, 276 Petralia Sottana), mazzamarieḍḍu
(271 Castellana Sicula), mazzapanieḍḍṛë (279 Castelbuono), mazzapanieḍḍu (268 Gratte-
ri), mazzapareḍḍu (269 Isnello), mazzaparieḍḍu (278 Geraci), mazzarieḍḍu (261 Sclàfani
Bagni), mazzumarieḍḍu (275 Petralia Soprana, 275a Raffo), mazzumarieḍḍu (273 Alime-
na, 274 Bompietro), mazzumauriḍḍu (277 Gangi), pazzapanieḍḍu (264 Collesano), col
valore di ‘forte vento vorticoso’ (Sottile, Genchi 2011).

    Per questo termine, VS riporta anche il significato di ‘incubo’ e quello di ‘nome
del diavolo e specialmente del diavolo del turbine’. Il vento vorticoso, dunque, espan-
de i suoi significati verso due direzioni semantiche alle quali non sfuggono altri ane-
monimi siciliani 5.

    Quanto al significato di ‘incubo’, si confrontino le forme in VS, connesse al tipo
ḍḍṛaunara (rifatto su ḍḍṛau e talvolta in concomitanza col tipo cuda ‘coda’, v. infra): da
un lato il termine designa fenomeni atmosferici “violenti”, dall’altro rimanda ai “mo-
stri” con cui si impauriscono i bambini:

    dḍ ̣rau (110 Marsala, 314 Santo Stefano Quisquina, 709 Piedimonte Etneo, 756 Licodia
    Eubea, 757 Vizzini, 807 Palazzolo Acreide) ◙ drago, dragone.
    ḍḍaunara (118 Gibellina, 304 Menfi, 719 Biancavilla, 751 Grammichele), ḍḍṛagunara (124
    Pantelleria, 718 Adrano), ḍḍṛagunera (254 Termini Imerese, 319 Siculiana, 328 San Giovan-
    ni Gèmini, 329 Casteltermini, 401 Caltanissetta, 414 Santa Caterina Villarmosa), ḍḍṛaunara
    (421 Gela, 690 Lìmina, 751 Grammichele, 909 Mòdica) ḍḍṛavunara (101 Trapani, 110 Mar-
    sala, 112 Mazara del Vallo, 621 Frazzanò, 685 Nizza di Sicilia), ḍḍṛaunera (259 Alia) ◙ (101
    Trapani, 112 Mazara del Vallo, 118 Gibellina, 124 Pantelleria, 254 Termini Imerese, 259

    5  Così Caracausi (1993: 993) nel proporre l’etimologia dei toponimi Mazzamarelli e Mazzamareḍḍu: da ant.

sic. maczamarellu ‘vento’, Senisio, sic. mazzamareḍḍu ‘vento forte, vorticoso, turbine, remolino’, ‘incubo’, napol.
mazzamauriellë ‘spirito folletto’, ‘ragazzo discolo’, ecc., rifacimento dello sp. matamoros ‘ammazza Mori’ (lat.
Maurī, gr. Μαυροι), smargiasso’. Ma si consideri il suffisso diminutivo, con i suoi connotati affettivi, per il quale
la seconda parte del composto potrebbe essere accostata alla forma siciliana maureḍḍu ‘cavallo nero’ (cfr. VS, s.v.
e Cappello 1957-1958: 74). In tal caso il nome del vento riproporrebbe una struttura morfologica e semantica
analoga a quella dell’anemonimo scorciavacchi ‘vento freddo/freddissimo di tramontana’ (cfr. VS). In ogni caso,
i significati di ‘mulinello di vento / ciclone / uragano / licantropo / incubo / folletto’ sono anche quelli delle
forme fuḍḍettu, fuḍḍièttu e fuḍḍittu, distribuite prevalentemente in area centro-orientale.

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