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            per definire i rapporti tra il flysch numidico sici-  originata da un thrust vergente a SSE, troncata sul
            liano e i depositi oligo-miocenici tunisini (LENTINI  lato est da una grossa struttura a componente tra-
            & TORTORICI, 1986).                                scorrente destra e interessata al suo interno da nu-
               In  precedenza  INCANDELA (1996)  aveva  de-    merose faglie, alcune delle quali hanno il significato
            scritto  le  caratteristiche  stratigrafico-strutturali  di rampe laterali.
            delle isole Favignana e Levanzo, riconoscendovi la    Il versante orientale è notevolmente acclive e
            sovrapposizione di alcuni thrust sheets strutturatisi  per effetto degli strati a reggipoggio espone tutta
            nel Miocene superiore ed interessati da una tetto-  la successione: dai calcari di piattaforma del Trias-
            nica trascorrente pliocenica, che avrebbe originato  sico-Lias (F.ne Inici) fino alla Lattimusa. L’ottima
            strutture plicative e piani di accavallamento, ac-  esposizione  ha  attirato  l’attenzione  di  RIGO &
            compagnati da rotazioni differenziali.             CORTESINI (1961), che hanno proposto il termine
               Mentre l’Isola di Levanzo è costituita in assoluta  di Formazione Inici per indicare i calcari di piatta-
            prevalenza da dolomie e calcari dolomitici a ciclo-  forma liassici. Sul versante occidentale affiora la
            temi stromatolitici del Triassico-Lias, a Favignana  porzione  superiore  della  successione,  costituita
            è esposta una successione più o meno lacunosa,     dalla scaglia del Cretacico superiore–Eocene e da
            estesa dal Triassico medio al Miocene superiore. Si  calcareniti glauconitiche (calcareniti di Corleone
            riconoscono circa 300 m di carbonati di piatta-    equivalenti) del Miocene inferiore-medio, passanti
            forma del Triassico-Lias, ascrivibili alle formazioni  alle marne di San Cipirello del Miocene medio-su-
            Sciacca e Inici, ricoperti in paraconcordanza da   periore.  Verso  NO  la  monoclinale  si  immerge
            una trentina di metri di Rosso Ammonitico, pas-    sotto i calcari della sottounità M. Sparagio (v. oltre),
            sante a un modesto spessore di calcilutiti con selce,  che fa parte delle sottounità che formano i Monti
            radiolariti e marne ad aptici, databili all’intervallo  di S. Vito Lo Capo (Tav. 2).
            Malm-Cretacico medio; segue in continuità la sca-
            glia del Cretacico-Eocene, a sua volta ricoperta in  1.7.3.1. – Successione stratigrafica
            discordanza angolare da biocalcareniti con resti di
            molluschi,  alghe,  macroforaminiferi  e  denti  di   Monte  Inici  presenta  la  classica  successione
            pesci, attribuibili al Miocene inferiore e medio.  “trapanese” (fig. 147), caratterizzata da un potente
            Sopra questa successione poggiano in discordanza   intervallo di carbonati di piattaforma peritidale, an-
            sedimenti del Pliocene medio-superiore, del Plei-  negata nel Giurassico medio, trasformandosi in
            stocene inferiore e del Tirreniano.                una “piattaforma” pelagica, che ha ospitato la se-
               L’isola di Marettimo, che potrebbe sembrare un  dimentazione più o meno condensata del Rosso
            unico elemento strutturale ad andamento mono-      Ammonitico. L’analisi stratigrafica consente, in-
            clinalico, è costituita da quattro unità tettoniche,  sieme alle unità descritte in precedenza, una rico-
            originatesi  durante  l’intervallo  mio-pliocenico  struzione paleogeografica durante il Giurassico del
            (ABATE et alii, 1996).                             “dominio trapanese”, che successivamente a par-
               Per un ulteriore approfondimento delle carat-   tire dal Miocene superiore ha dato origine alle unità
            teristiche stratigrafico-strutturali delle Isole Egadi  tettoniche del PSTB.
            e delle aree marine che le attorniano si rimanda a    Il termine più profondo anche qui è costituito
            CATALANO et  alii  (in  press.) SERV.  GEOL.  D’IT.  da  calcari  dolomitici  e  dolomie  triassiche  (F.ne
            (2012b), che distinguono una successione del “Pa-  Sciacca) di colore bianco-grigiastro con gastero-
            leodominio Trapanese Eguseo”, sostanzialmente si-  podi, lamellibranchi (Megalodon gumbeli), alghe, e da
            mile a quella delle Unità Trapanesi, che in questa  calcari dolomitici stromatolitici e loferitici, orga-
            memoria vengono attribuite al PSTB, ed una suc-    nizzati in cicli subtidali e peritidali, in strati da de-
            cessione del “Dominio Prepanormide” di origine     cimetrici  a  banchi.  Lo  spessore  affiorante  è  di
            più  interna,  attribuita  ad  un’unità  alloctona.  In  alcune centinaia di metri; ma la base non è esposta.
            quest’ultima compaiono formazioni di “facies tuni-  L’età è Norico-Retico.
            sine”, come la f.ne Fortuna, ascrivibile all’Oligocene  Verso l’alto si passa a calcari biancastri ad alghe,
            superiore–Miocene inferiore, un tempo ritenuta la  oncoliti, gasteropodi e ammoniti, alternati a calcari
            transizione al coevo flysch numidico.              stromatolitici e a calcareniti oolitiche. Si tratta di
                                                               depositi peritidali o di laguna di piattaforma car-
            1.7.3. – Monte Inici                               bonatica ben stratificati in banchi. Quest’area rap-
                                                               presenta la località tipo della F.ne Inici (fig. 148).
               Il gruppo montuoso, la cui cima raggiunge i     Il contenuto fossilifero (biozone a Thaumatoporella
            1064 m e che sovrasta il Golfo di Castellammare,   parvovesiculifera e Palaeodasycladus mediterraneus) in-
            è  costituito  da  una  monoclinale  immergente  a  sieme con le ammoniti delle biozone a bucklandi e
            OSO, già descritta in dettaglio da FLORIDIA (1931).  raricostatum assegnano la formazione al Hettan-
            I rilievi sul terreno la indicano come una struttura  giano-Sinemuriano  (CATALANO et  alii,  2011a).
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