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CAPITOLO 4

Il PPR prevede in particolare agli articoli 106 e 107 delle Norme tecniche di attuazione che le
Province e i Comuni debbano necessariamente adeguare i propri strumenti di pianificazione al
PPR. Il processo di adeguamento degli strumenti di pianificazione provinciale e comunale ha
avuto il merito di attivare la fase di ricognizione del territorio sotto gli aspetti storico culturali,
ambientali ed insediativi, denominata riordino delle sconoscenze, fase preordinata alla
definizione degli scenari di trasformazione del territorio in coerenza con gli obiettivi di tutela e di
valorizzazione del paesaggio delineati dal PPR, tuttavia gli strumenti vigenti adeguati risultano
una percentuale limitata rispetto alla totalità degli enti territoriali interessati dalla pianificazione
paesaggistica. Tale criticità rilevata ha generato la necessità di revisionare e aggiornare il PPR
per facilitare il processo di pianificazione ai vari livelli, gli obiettivi di qualità paesaggistica
promossi dal PPR infatti trovano concreta attuazione tramite gli strumenti di pianificazione
locale. Dal momento dell’approvazione dello strumento di pianificazione paesaggistica
l’amministrazione regionale ha investito risorse materiali e immateriali sull’attuazione del PPR
anche attraverso la promozione di altri strumenti quali i già citati “Premio del paesaggio” (2007 -
2011) e “Premio per i programmi integrati per il paesaggio” (2010). Tali iniziative mostrano la
volontà di dare forza al progetto del paesaggio e di promuovere e incentivare la qualità negli
interventi di trasformazione del territorio quale strumento di costruzione e divulgazione delle
buone pratiche.
Il caso di studio relativo alla storia estrattiva della città di Cagliari e il mancato riconoscimento
dei paesaggi di cava suggerisce un momento di riflessione sulla necessità di implementare
l’attenzione nei confronti di tali paesaggi estrattivi e di considerarne le peculiarità nella
pianificazione paesaggistica e nella costruzione delle linee guida in programma a livello
regionale; i paesaggi di cava, risultato di modificazioni irreversibili rispetto alla morfologia
originaria dei luoghi, risultano capaci di generare contesti di elevato valore paesaggistico
aprendo la strada a nuovi scenari. In alcuni casi l’impossibilità di riportare tali aree allo stato
precedente diventa l’occasione per creare un nuovo paesaggio altrimenti inimmaginabile in una
situazione integra (Breschi et al., 2006).
Il Comune di Cagliari ha affrontato la definizione delle linee portanti per il futuro della città
attraverso un percorso di pianificazione partecipata che ha portato alla redazione di un Piano
Strategico Comunale. Il PSC ha individuato progetti guida e ambiti progettuali e gli interventi
ritenuti prioritari all’interno dei progetti guida stessi in analogia alle altre esperienze di
pianificazione strategica esaminate; si rileva infatti che a conclusione del processo di
costruzione e condivisione degli scenari i Piani strategici individuano i progetti ritenuti prioritari
per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo prefissati (progetti guida, progetti bandiera).
Dai documenti esaminati allegati al PSC appare prioritario elevare il livello di qualità della vita
urbana tramite la creazione e la riqualificazione degli spazi urbani e periurbani con particolare
riferimento agli spazi pubblici. Tra gli ambiti territoriali trattati in questa sede emerge che il PSC
ha ritenuto prioritaria la realizzazione del grande parco storico e naturalistico di S. Elia, la
realizzazione del Parco archeologico di Tuvixeddu e la realizzazione degli interventi nelle aree

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