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CAPITOLO 4

ha definito il perimetro del proprio “Centro di antica e prima formazione”23 e successivamente ha
adottato il Piano Particolareggiato del Centro Storico (2011) finalizzato a definire le regole di
tutela e di trasformazione dell’insediamento storico in coerenza rispetto alle disposizioni del
PPR.
Il PPR promuove la tutela e la conservazione del patrimonio edilizio storico e l’utilizzo dei
materiali locali per gli interventi di recupero, tale aspetto risulta particolarmente significativo nel
contesto esaminato dove la costruzione della città antica per successive stratificazioni è
avvenuta tramite l’utilizzo costante della pietra locale. Il progetto per il Centro Storico definito dal
Piano Particolareggiato adottato si propone di riconoscere ed interpretare le regole che hanno
orientato nel tempo la produzione della città storica riproponendo le tecnologie tradizionali e i
materiali locali da costruzione.
In questo senso appare importante osservare che gli strumenti di pianificazione ai vari livelli
considerano centrale il recupero e la conservazione del patrimonio edilizio storico anche tramite
l’utilizzo dei materiali locali e tradizionali, con particolare riferimento a talune tipologie di
interventi e di manufatti. Tali politiche non sono tuttavia supportate da valutazioni circa la
fattibilità dell’utilizzo del materiale locale o da studi di dettaglio dei materiali e della provenienza
degli stessi. Tale aspetto appare poco approfondito anche negli strumenti di pianificazione a
livello locale, la previsione generica di utilizzare i materiali tradizionali per gli interventi sul
patrimonio edilizio storico non risulta accompagnata dalla stima del fabbisogno di materiale
necessario e da approfondimenti circa la fattibilità tecnica ed economica di tale previsione. In
particolare tale significativa indicazione non è supportata da politiche specifiche atte a
garantirne la reale attuazione.
La riattivazione di alcuni siti estrattivi storici potrebbe rappresentare, nel caso specifico, una
occasione non solo per l’approvvigionamento del materiale ma anche per la costruzione di un
vero e proprio laboratorio della pietra dedito al prelievo mirato e allo studio dei materiali.
In questo senso appare importante definire la scala di dettaglio entro il quale riconoscere e
affrontare tale problematica.
La Regione Toscana include nel proprio PRAER uno studio sui materiali storici, prevedendo un
approfondimento di tale studio a livello provinciale e l’individuazione delle cave e delle zone di
reperimento dei materiali ornamentali storici nell’ambito dello strumento urbanistico comunale.
La conservazione del patrimonio architettonico viene considerata come un obiettivo essenziale
della pianificazione e gli enti locali sono individuati come i soggetti direttamente responsabili
dell’attuazione di questo obiettivo in quanto più vicini alle realtà locali (Salvitti, 2010).
La presenza diffusa dei paesaggi estrattivi suggerisce la creazione di un ecomuseo del
paesaggio di matrice geomineraria capace di valorizzare le numerose testimonianze dell’attività
di cava, storiche e recenti, a cielo aperto e in sotterraneo, che possono trovare la forza nella
creazione di una rete di percorsi tematici.

23 Determinazione del Direttore Generale della Pianificazione Urbanistica e della Vigilanza Edilizia, Assessorato Enti Locali Finanze e
Urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna n. 1003/DG del 25 settembre 2007.

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