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3. LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE NELLA REGIONE SARDEGNA                                                                                                        CAPITOLO 3

3.1 Premessa

L’analisi dello scenario nazionale ha evidenziato l’eterogeneità del quadro normativo vigente
riferito all’attività di cava e le numerose criticità connesse all’esercizio di tale attività; le criticità
sono da ricondursi in parte alla mancata pianificazione del settore estrattivo e alla presenza di
strumenti inefficaci rispetto alla corretta gestione dei processi di trasformazione del territorio. In
alcuni contesti locali emerge la volontà di costruire un quadro di riferimento organico per il
settore estrattivo affrontando contestualmente sia la valorizzazione della risorsa mineraria sia la
tutela dell’ambiente, a tal fine gli strumenti di pianificazione indicano i criteri di buona pratica per
la coltivazione e per il recupero ambientale, in particolare indirizzano le modalità di recupero
delle aree interessate da pregressa attività di cava attraverso indicazioni in merito ai criteri di
progettazione e ai riusi ammissibili da valutare anche in relazione alla vocazione del territorio.
La mancata approvazione di strumenti di pianificazione del settore estrattivo dei materiali di
seconda categoria si riscontra anche in alcuni territori dove tale attività risulta rilevante in termini
economici e di prelievo minerario. La Regione Sardegna rappresenta un caso significativo in
questo senso, infatti nonostante l’importanza del settore estrattivo e in particolare di quello dei
materiali lapidei di pregio, il territorio regionale non risulta ancora dotato di uno strumento di
pianificazione delle attività di cava, la stessa legge regionale (1989) risulta ormai inadeguata; in
più occasioni è emersa l’esigenza di pervenire all’approvazione di un dispositivo legislativo
maggiormente aderente al contesto territoriale ed economico regionale.
La pianificazione territoriale è chiamata a considerare la tutela del paesaggio e in particolare di
quello costiero, ritenuto risorsa strategica, la valorizzazione dei materiali di cava senza
trascurare la presenza dei beni, materiali e immateriale, legati alla cultura mineraria che
caratterizza l’isola.
Il governo del territorio passa attraverso più livelli di pianificazione, il quadro attuale mostra in
particolare la mancata approvazione di alcuni strumenti e la necessità per quelli vigenti di
essere aggiornati e allineati rispetto agli scenari contemporanei. La velocità dei processi
territoriali ed economici in atto impone un continuo iter di revisione e aggiornamento degli
strumenti di pianificazione, la difficoltà di aggiornare questi ultimi rispetto ai mutati scenari
rappresenta una delle maggiori criticità del sistema pianificatorio attuale.
Il presente studio analizza il quadro legislativo e pianificatorio vigente nella Regione Sardegna
relativo al settore estrattivo senza trascurare i temi della tutela e della valorizzazione dei
paesaggi, particolare attenzione è rivolta alla percezione degli stessi da parte della comunità.
L’obiettivo è quello di individuare le politiche e gli strumenti interpreti dei paesaggi produttivi
estrattivi e di valutarne l’efficacia e le ricadute nel contesto regionale.

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