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Adriatico raggiunge profondità non superiori ai 200 m; questo ha permesso a questo settore, di
emergere più volte durante le glaciazioni dell’ultimo milione di anni. Il Basso Adriatico, invece, è
più profondo e si affaccia sullo Ionio, attraverso il canale di Otranto.
Il Mare Egeo è caratterizzato da numerose isole, appartenenti alle unità delle Ellenidi ed a quelle
delle Tauridi.
La complessa topografia del Mediterraneo, dovuta alla presenza di isole e penisole, nonché di un
fondale irregolare, condiziona fortemente la dinamica delle masse d’acqua. In particolare le aree di
stretto e di canale sono caratterizzate da dinamiche oceanografiche peculiari favirite da fenomeni di
confinamento e di scambio tra i bacini. Il Canale di Sicilia è largo circa 120 km nella sua sezione
più stretta, anche se, a 200 m di profondità vi è un allargamento della piattaforma nella zona NO
denominato Banco Avventura, che riduce l’ampiezza del canale a 30 km. Questo banco e la
piattaforma continentale maltese ad est sono i fattori topografici dominanti nell’area.
Figura 4.1- Il Mar Mediterraneo e suoi bacini da Demirov e Pinardi 2002.
4.2 La circolazione delle grandi masse d’acqua
Il Mar Mediterraneo è un bacino semichiuso e di concentrazione (Marsigli, 1681; Waitz, 1755;
Nielsen, 1912), la cui superficie libera presenta un bilancio d’acqua annuale negativo che è
compensato da un apporto di acqua dall’Oceano Atlantico, il cui contenuto di sale è costante nel
tempo. Per equilibrare sia il bilancio di acqua che quello di sale il sistema del Mar Mediterraneo
trasforma l’acqua atlantica entrante superficialmente, , in acqua densa e salata, che rifluisce
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