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18 SERVIZIO GEOLOGICO NAZIONALE - UFFICIO RILEVAMENTI E ANALISI DI LABORATORIO - SEZIONE DI GEOLOGIA MARINA

Fig.7. - Stratigrafia isotopica dell'ossigeno per gli ultimi 2,75 milioni di anni. La curva ricalca le variazioni glacio-
eustatiche del livello del mare con un massimo di ampiezza di 150 m. Si notino le lente cadute del livello del mare
con l'aumento del volume dei ghiacci e le rapide risalite durante lo scioglimento delle calotte glaciali. Le curve sono
espresse come deviazione (δ) in parti per mille dal valore standard (SMOW=Standard Mean Ocean Water); per
l'ultimo ciclo glaciale i valori sono normalizzati in un intervallo da -1 a 1 (da PLINT et alii, 1992, modificato).

generalmente ridotti di spessore e studiabili con metodi sismici ad altissima risoluzione e
campionature tramite carotaggio . In aree di piattaforma caratterizzate da basso gradiente (ad es.
piattaforma adriatica), al procedere della risalita del livello del mare la traslazione verso terra dei
sistemi deposizionali associati all'ambiente costiero e paralico è massima (tipicamente da 10 a 20
km per ca. 10 m di innalzamento del livello del mare). I margini continentali della penisola Italiana
documentano la variabilità delle facies e delle geometrie interne al TST tardo-quaternario e della
espressione sedimentologica delle superfici guida che lo delimitano al tetto ed alla base
(TRINCARDI et alii, 1994). La fig.8 rappresenta un esempio di mappa strutturale della Ravinement
surface (Rs) che all'interno del TST separa depositi paralici, sottostanti, da depositi marini,
sovrastanti (fig.5). La Rs si forma per il processo di ritiro erosivo dello shoreface in funzione
della variazione del rapporto tra tasso di risalita del livello del mare relativo e tasso di variazione
degli apporti (NUMMEDAL & SWIFT, 1987; THORNE & SWIFT, 1991). Si noti che nella maggior
parte dell'area adriatica tale superficie coincide con quella di massima inondazione
(maximum flooding surface) per la mancanza di depositi marini attribuibili al TST (fig.5).
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