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CARTA GEOLOGICA DEI MARI ITALIANI 1:250.000- GUIDA AL RILEVAMENTO 19

         Rappresentazione in carta: dove possibile per condizioni morfologiche e assenza di
copertura successiva, è necessario campionare in modo selettivo le principali parasequenze
trasgressive (di età decrescente verso terra), per caratterizzarne le facies, documentarne i
cambiamenti nell'organizzazione interna e nel potenziale di preservazione al procedere della
trasgressione e datarne eventuali orizzonti guida o faune in situ allo scopo di ricostruire in
dettaglio i tempi della risalita di livello del mare.

D e p o s i t i d i s t a z i o n a m e n t o b a s s o (LST)
I depositi originatisi durante lo stazionamento basso del livello del mare durante l'ultimo episodio
glaciale quaternario (Stadio Isotopico 2, fig.7) possono essere schematicamente suddivisi dal
basso verso l'alto stratigrafico in: depositi da trasporto in massa, sistemi torbiditici di base di
scarpata e cunei progradazionali di margine di piattaforma. Tipicamente, ogni settore di margine
non comprende tutti e tre i tipi di depositi ma solo uno o due.
Lo sviluppo di ognuno dei tre tipi di depositi di stazionamento basso è funzione dell'assetto
morfologico e del regime degli apporti clastici. I depositi da trasporto in massa tendono ad avere
grande estensione areale ed appaiono caratterizzati da riflessioni caotiche o trasparenza acustica,
base erosiva e spessori da alcuni metri a molte decine di metri.
Tipici esempi di questi depositi provengono dalla parte più profonda della Depressione M eso-
Adriatica (TRINCARDI et alii, 1994) e da alcuni bacini peritirrenici (TRINCARDI & NORMARK,
1988; M ONGARDI et alii, 1994). Sistemi torbiditici di base di scarpata sono caratterizzati da rilievi
deposizionali di limitata estensione areale e canalizzati nella porzione prossimale; argini costituiti
prevalentemente da sedimenti fangosi possono essere associati ad alcuni canali più stabili nel
tempo o caratterizzati da un maggiore apporto di sedimenti fini. Esempi di questo tipo di depositi
di stazionamento basso provengono soprattutto da margini fisiograficamente immaturi in aree
caratterizzate da ingenti apporti sedimentari durante il Quaternario (ad es.: Bacino di Paola,
Tirreno Orientale).
Cunei progradazionali di geometria varia caratterizzano ampi settori di margine di piattaforma
continentale; cunei progradazionali di questo genere possono comprendere anche le prime fasi di
risalita relativa di livello del mare, in zone sottoposte a grandi apporti clastici. In questo caso sarà
evidente una componente di aggradazione verticale nella regione dei topsets ed una tendenza al
progressivo spostamento verso terra dell'onlap costiero.
Il bacino Adriatico presenta un esempio di cuneo progradazionale caratterizzato da dimensioni
ingenti (circa 200 km di progradazione da Nord verso Sud per uno spessore di 250 m, TRINCARDI
et alii, 1994).
Cunei progradazionali di minore entità ma analoga collocazione temporale provengono da settori
del margine Tirrenico Orientale (M ARANI et alii, 1986).

         Rappresentazione in carta: i depositi di stazionamento basso verranno rappresentati
soltanto in forma schematica allo scopo di identificare la possibile linea di riva al termine del
periodo glaciale e perciò all'inizio della risalita relativa del livello del mare. Poichè il
riconoscimento e la correlazione fisica della base di questi depositi sono in molti casi
controversi (così come ladatazione precisa dei depositi immediatamente soprastanti ad essa),
non si ritiene possibile ottenere l'elaborazione di carte delle isocronopache per questi depositi in
modo sistematico. Il tipo di deposito di LST potrà essere messo in luce attraverso la scelta di
simboli grafici diversi.
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