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24 SERVIZIO GEOLOGICO NAZIONALE - UFFICIO RILEVAMENTI E ANALISI DI LABORATORIO - SEZIONE DI GEOLOGIA MARINA

D ep os it i da t ras p ort o gravit at ivo e s y s t ems t ract s
Depositi gravitativi di varia natura, organizzazione interna ed estensione areale sono riconoscibili
nelle successioni tardo-quaternarie di tutti i margini continentali della penisola Italiana. La messa
in posto di depositi gravitativi può infatti avvenire in condizioni di stazionamento basso, risalita
relativa o stazionamento alto del livello marino (GALLOWAY et alii, 1991; CORREGGIARI et alii,
1992; TRINCARDI & FIELD, 1992). Per queste ragioni, nell'ambito della cartografia marina alla
scala 1:250.000 questi depositi verranno rappresentati in base all'età di messa in posto
indipendentemente dall'interpretazione del processo specifico di trasporto (interpretazione che
sarebbe comunque in molti casi congetturale, a causa dei limiti inevitabili nell'acquisizione dei dati
in mare). Infine, nella carta 1:250.000 non verranno rappresentati depositi da trasporto in massa
che siano individuati su un solo profilo sismico e la cui posizione stratigrafica non sia definita a
causa della limitata risoluzione verticale ed areale nei rilievi di sismica a riflessione. A questo
proposito occorre ricordare che, dati questi limiti di risoluzione, sui margini continentali attuali
sono risolvibili soltanto depositi gravitativi di estensione areale e spessore molto maggiori di
quanto riscontrato in equivalenti osservati in affioramenti di campagna (WOODCOCK, 1979).

3.3. - DEPOSITI SEDIMENTARI PIÙ ANTICHI DELLA SEQUENZA DEPOSIZIONALE TARDO
       QUAT ERNARIA

     Alcuni settori dei margini continentali che circondano la penisola e le isole sono caratterizzati
dalla presenza di affioramenti di depositi sedimentari di età e composizione varia. Questi depositi
verranno schematicamente rappresentati secondo i criteri definiti per la carta geologica del
sottofondo. In generale, verranno riportate informazioni essenziali circa l’età (usando i colori
convenzionali stabiliti per i vari piani geologici) e la natura dei depositi sedimentari suddivisi in
tre gruppi principali: silicoclastici, carbonatici, evaporitici (usando simboli da sovrapporre ai
colori).

3.4. - APPARATI VULCANICI E DEPOSITI VULCANOCLASTICI

         Una parte significativa dei mari italiani risente in modo diretto o indiretto dell'attività
vulcanica, particolarmente intensa anche durante il Quaternario. Nei fogli che comprendono aree
particolarmente interessate da apparati vulcanici o depositi lavici la rappresentazione cartografica
sarà fortemente sintetica e tenderà a riportare estensione areale di prodotti caratterizzati da età e/o
composizione diversa. I dati petrografici e geocronologici necessari a questo scopo verranno
desunti principalmente da bibliografia.

         L'attività esplosiva di alcuni apparati può dare luogo a depositi di tefra, cioè depositi
vulcanoclastici di grande estensione areale e spessore variabile. Questi depositi possono essere
mappati ulle carte tematiche relative al systems tract entro il quale sono rinvenuti attraverso
carte delle isopache in cm desunte da dati di carotaggio.

         Questo tipo di rappresentazione ha il vantaggio di essere schematico, inquadrato
temporalmente e indicativo della direzione di dispersione del deposito; informazioni circa la
composizione del deposito e l'apparato di provenienza possono essere rappresentati da una sigla
e/o da un simbolo grafico. Ad esempio, il deposito di tefra pliniano del 79 AD emesso dal
Vesuvio può essere rappresentato su tutto il margine tirrenico orientale dal Golfo di Napoli a
Capo Vaticano con curve di ugual spessore interpolate da tutti i dati di carotaggio disponibili,
nella carta tematica relativa all'HST.
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