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22 SERVIZIO GEOLOGICO NAZIONALE - UFFICIO RILEVAMENTI E ANALISI DI LABORATORIO - SEZIONE DI GEOLOGIA MARINA

di ambiente paralico, cioè di un ambiente più prossimo al livello del mare. La rappresentazione
schematica delle età così ottenute verrà riferita all'andamento delle linee di riva riconoscibili a fasi
particolari della caduta o della risalita del livello del mare in carte tematiche di sintesi a scala
1:1.000.000.

Dep ositi continentali
Depositi continentali possono essere presenti sul fondo o nell'immediato sottofondo soprattutto
in zone di bassa profondità soggette ad esposizione subaerea durante i periodi glaciali quaternari
(vedi Appendice 3B). Si tratta principalmente di depositi di piana alluvionale all'interno dei quali
sono riconoscibili sistemi fluviali, caratterizzati da depositi canalizzati con alvei incisi e argini
rilevati sulla pianura circostante. Le zone di interfluvio sono caratterizzate dalla formazione di
suoli. I riempimenti delle incisioni fluviali possono essere caratterizzate da sedimenti di
granulometria estremamente variabile (in funzione della litologia degli apporti, della lunghezza del
percorso fluviale, del clima, della tettonica ecc.) e da geometrie di riempimento riconducibili a
depositi di meandri o braided. Tali geometrie possono essere riconosciute su profili sismici di
buona risoluzione. Ovviamente, i depositi continentali riconoscibili entro la sequenza
deposizionale tardo-quaternaria in mare appartengono essenzialmente ai systems tracts di
stazionamento basso e a quello trasgressivo.

Dep ositi p aralici e costieri
I sistemi deposizionali costieri e paralici presentano una grandissima variabilità morfologica e di
stile deposizionale. Tale variabilità riflette diversi bilanci tra i sedimenti disponibili, quantità e
tipo, e il regime oceanografico (dominato da onde, maree o misto). Il M editerraneo è
caratterizzato in genere da un regime microtidale e la grande maggioranza dei sistemi costieri sui
margini italiani è dominata dalle onde. Depositi costieri e paralici possono teoricamente formarsi
in ogni fase di un ciclo di fluttuazione del livello del mare relativo ma sono caratterizzati da facies
differenti; sistemi regressivi si formano in condizioni di caduta di livello del mare (regressioni
forzate, POSAMENTIER et alii, 1992) o quando gli apporti sono tali da controbilanciare il tasso di
risalita relativa di livello del mare.
Sistemi trasgressivi in zone precedentemente di pianura alluvionale che vengono progressivamente
annegate, sono sottoalimentati e caratterizzati dalla presenza di più o meno estesi ambienti
intertidali e subtidali nella zona di retrospiaggia. Questi sistemi sono particolarmente presenti nel
TST. In questa fase gli alvei fluviali incisi dai fiumi durante la precedente esposizione subaerea
della piattaforma vengono annegati e danno luogo a sistemi di estuario. In molti casi una
componente rilevante del riempimento di estuari e lagune proviene da mare ad opera di correnti
lungo costa, maree e tempeste.

Dep ositi di p iattaforma
I sedimenti che caratterizzano le piattaforme continentali attuali possono essere ricondotti a tre
tipi principali: sedimenti depositatisi in una fase in cui la linea di riva era più a mare rispetto alla
posizione attuale e successivamente annegati (sedimenti relitti) o annegati ma successivamente
riealborati ad opera di correnti onde di tempesta o maree (sedimenti palinsesti) e sedimenti
riconducibili al HST tardo quaternario in equilibrio con i processi attuali.
Durante lo stazionamento alto tardo quaternario un cuneo progradazionale fangoso costituito da
sedimenti fini intensamente bioturbati caratterizza ampi settori dei margini italiani.
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