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CARTA GEOLOGICA DEI MARI ITALIANI 1:250.000- GUIDA AL RILEVAMENTO 25

3.5. - ROCCE IGNEE E M ETAMORFICHE

         In alcuni settori dei margini continentali italiani, soggetti a più intensa deformazione
tettonica e non alimentati da apporti sedimentari durante il ciclo tardo-quaternario, si osservano
affioramenti rocciosi di estensione areale variabile; questi affioramenti possono essere costituiti da
rocce ignee o metamorfiche.Dati gli scopi del foglio superficiale della cartografia alla scala
1:250.000, oltre alla mappatura di questi affioramenti sul fondo marino, sarà sufficiente procedere
ad una loro differenziazione semplificata in base alla composizione litologica ed all’età.

3.6. - ACQUISIZIONE, ELABORAZIONE E RAPPRESENTAZIONE DATI

         L'elaborazione della carta geologica superficiale in ogni data area di lavoro dovrà basarsi
sull'integrazione di informazioni provenienti da tre tipi di fonti principali: lavori pubblicati, dati
non pubblicati, acqusizione di nuovi dati "ad hoc".
Il primo tipo di informazione è eterogeneo per approccio concettuale e disomogeneo per
distribuzione areale; informazioni utili preliminari possono essere acquisite da una vasta
letteratura filtrando interpretazioni che appaiono a volte contraddittorie, allo scopo di estrarre i
dati oggettivi disponibili in ogni data area e pianificare in modo più efficiente l'acquisizione di
nuovi dati.
Il secondo tipo di dati può non essere di facile accesso; si tratta di dati di tipo geofisico,
batimetrico e di campionatura dei sedimenti superficiali ottenuti da istituti di ricerca (Università,
CNR, ENEA) nell'area corrispondente ad uno o più fogli geologici ma con scopi e metodi diversi;
poichè molte campagne in mare da parte di Istituti di Ricerca nel corso degli anni '70 e '80 non
hanno portato alla pubblicazione dei dati, sarebbe utile poter accedere a tali informazioni almeno
allo scopo di pianificare in modo più efficiente l'acquisizione di nuovi dati.
Pozzetti geognostici e site surveys in zone di interesse per compagnie petrolifere rappresentano
dati non pubblicati che potrebbero essere particolarmente utili per la preparazione del foglio
superficiale. Sulla base dei dati pubblicati e non pubblicati o confidenziali in una data zona si
procede all'acquisizione di nuovi dati geofisici batimetrici e di campionatura: la densità con la
quale questi nuovi dati vanno acquisiti può variare in funzione della copertura già esistente.
In generale, è necessario che la maglia dei profili sismici consenta di definire compiutamente corpi
deposizionali di estensione superiore ad alcuni km.
Nel caso di forme di fondo a grande scala (dune o sand waves) è necessario aumentare la densità
della copertura allo scopo di definirne orientamento e geometria interna discriminando, quando
possibile, se si tratti di strutture attive, palinseste o relitte.
La rappresentazione finale può comunque essere fortemente schematica e riassuntiva.
Per le specifiche tecniche relative agli strumenti e alle strategie di lavoro per l'acquisizione di
nuovi dati si rimanda alla parte 6.

         Per quanto riguarda l'acquisizione dei dati di campionatura si ritiene, in generale,
preferibile ubicare i punti di carotaggio sui profili sismici cercando di raggiungere tutte le
principali unità che si vogliono rappresentare, caratterizzarne le facies e definirne le età relative e,
ove possibile, quelle assolute.
Campionature distribuite in modo "statistico" su un margine sono da considerarsi sorpassate date
le conoscenze preliminari disponibili, dispendiose in termini di tempo (sia tempo nave che in
laboratorio) e dispersive dal punto di vista dell'interpretazione e rappresentazione stratigrafica.
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