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CARTA GEOLOGICA DEI MARI ITALIANI 1:250.000- GUIDA AL RILEVAMENTO 47

4.2.- M ETODI DI INDAGINE: DATI SISMICI E STRATIGRAFICI
     Dall'esame dei dati esposti nei precedenti paragrafi risulta che la ricostruzione dell'assetto

stratigrafico-strutturale del sottofondo marino richiede l'utilizzo di dati sismici che raggiungano la
penetrazione di alcuni secondi. I profili sismici a riflessione presentano una notevole eterogeneità
nelle metodologie di acquisizione e conseguentemente un diverso potenziale di utilizzo. Non tutti
i dati sismici quindi hanno caratteristiche tali da potere essere utilizzati per gli scopi della
cartografia geologica del sottofondo marino. Una prima fondamentale distinzione che riguarda la
qualità del dato e la sua potenzialità di utilizzo va fatta fra i profili multicanale e quelli
monocanale. In generale i primi presentano, sia per le modalità di acquisizione che per la
possibilità di un’elaborazione numerica, le caratteristiche migliori per le finalità della cartografia
geologica marina del sottofondo. E' quindi auspicabile che la ricostruzione cartografica sia
effettuata utilizzando per la maggior parte profili sismici multicanale. Gli orizzonti riconosciuti e
correlati sulle linee sismiche richiedono per la loro taratura la presenza di dati stratigrafici del
sottofondo. Similmente a quanto evidenziato per i profili sismici, sono di particolare interesse
soprattutto i dati stratigrafici che raggiungono profondità elevate. In genere possono essere
utilizzati solo pozzi per l'esplorazione petrolifera.

Fig.23– Il profilo sismico monocanale BCO16 (sorgente Sparker) corre lungo l’asse del Bacino di Corsica (vedi fig.
    21 per l’ubicazione). Y è una netta superficie di erosione al tetto del Messiniano sulla quale si depositano in
              discordanza i depositi della successione pliocenico-quaternaria (da ZIT ELLINI el alii, 1986).
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