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48 SERVIZIO GEOLOGICO NAZIONALE - UFFICIO RILEVAMENTI E ANALISI DI LABORATORIO - SEZIONE DI GEOLOGIA MARINA

         In aree di scarpata e di seamount, dove mancano le coperture sedimentarie diventa
essenziale e necessario il riconoscimento geologico delle unità litostratigrafiche affioranti sul
fondo marino attraverso la loro campionatura con dragaggi e/o carotaggi. Lo stesso dicasi per gli
apparati vulcanici e le rocce magmatiche.

         Il primo passo quindi è il reperimento dei dati sismici e dei pozzi presenti nell'area di
interesse; in seguito se ne dovrà valutare il potenziale di utilizzo, stabilendo se essi sono
sufficienti o se si renda necessaria l'acquisizione di nuovi dati sismici.

4.2.1.- Reperimento dei dati pregressi

         I dati pregressi, acquisiti da Istituti di Ricerca e dall'Industria, forniscono un
inquadramento generale della geologia delle aree marine italiane e consentono di definire, a questo
stadio, i criteri di base per la cartografia geologica. D'altro canto, considerando i costi elevati
dell'acquisizione di dati geologico-geofisici in mare, è opportuno trarre il massimo
dell'informazione dai dati esistenti e con questi costituire il nucleo iniziale della banca dati
cartografica. I dati pregressi provengono principalmente da tre fonti: dati commerciali disponibili
presso il M inistero dell'Industria, dati acquisiti dagli Enti di Ricerca e dati appartenenti
all'Industria.

         I profili sismici a riflessione disponibili presso il M inistero dell'Industria sono di tipo
multicanale e forniscono, in genere, dati utilizzabili per la costruzione della carta geologica del
sottofondo. Questi profili sismici sono stati acquisiti attraverso rilievi successivi effettuati fra la
fine degli anni ‘60 ed i primi anni ‘80 allo scopo di rilevare la piattaforma continentale italiana
limitata dall'isobata dei 200 m; solo in alcuni casi, questi profili sono stati acquisiti in acque
profonde sino a circa 1000 m. I rilievi interessano diversi settori dei mari italiani: l'Adriatico
settentrionale (Zona A), l'Adriatico centrale (Zona B), l'Adriatico meridionale e lo Ionio (Zone D
e F), i mari antistanti la Sicilia (Zone C e G) e le piattaforme continentali peri-tirreniche e sarde
(Zona E) (fig.24). Oltre ai profili sismici sono disponibili presso il M inistero anche dati
stratigrafici liberalizzati relativi a pozzi per l'esplorazione petrolifera (fig.24). Generalmente, la
distribuzione dei dati appartenenti al M inistero dell'Industria è tale da consentire la ricostruzione
dell'evoluzione stratigrafico-strutturale delle varie aree marine italiane permettendo di calibrare
tramite i dati dei pozzi la stratigrafia desunta dai profili sismici.

         I dati sismici appartenenti agli Enti di Ricerca sono caratterizzati da una elevata
eterogeneità dei parametri di acquisizione e della copertura areale. Pertanto, la loro adeguatezza
per le finalità cartografiche va valutata di volta in volta, utilizzando come guida i criteri e le
specifiche di seguito esposte per l'acquisizione ex-novo di dati sismici.

         L'industria, in particolare quella del campo petrolifero, possiede un gran numero di profili
sismici e pozzi per l'esplorazione non disponibili al dominio pubblico. La possibilità di accedere a
questi dati porterebbe ad una notevole riduzione della spesa connessa con l'acquisizione di nuovi
dati. Sarebbe pertanto opportuno che il Servizio Geologico d’Italia promuovesse una
collaborazione con le compagnie petrolifere che operano nelle acque italiane allo scopo di potere
utilizzare anche i dati riservati, qualora se ne presenti la necessità.

4.2.2.- Rilievi ex-novo di sismica a riflessione

     Qualora i dati pregressi ricavati dalle fonti sopra elencate non soddisfino le condizioni
minime necessarie per poter essere utilizzati nella costruzione della carta del sottofondo marino,
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