Page 60 - tesi DANIELA COMPLETA
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alternanza tra tagli ed estrazione procedeva sino al
raggiungimento del livello del mare.
Per ogni strato di conci estratti si faceva l' aperta chiavi,
ossia l' estrazione delle prime due file di tufi, quelli compresi
tra le prime tre fenditure longitudinali. Una volta fatta l'
aperta chiavi il cavatore si posizionava su di essa in modo da
facilitarsi il compito. Il primo concio che si estraeva andava
spesso in frantumi, essendo molto difficile da estrarre perchè
aveva solo un lato libero. Si partiva infatti dall' angolo e l'
unico lato libero era quello superiore. Una volta estratti i tufi
dovevano essere pareggiati, lavoro che poteva essere praticato
dal cavatore stesso o, nel caso di un lavoro in coppia, dal
meno esperto.
A volte la pietra tufacea era attraversata da venature di
consistenza più dura o poteva essere inframmezzata dalla
presenza di conchiglie; per l 'estrazione di questi strati
venivano utilizzati gli attrezzi più vecchi, quelli un pò
rovinati. Spesso accadeva anche che queste porzioni di pietra
non venissero estratte per non sprecare tempo ed energia,

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