Page 122 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 122

gravemente  lacunosa.  Del  tutto  perduta  invece  la  parte  sinistra,  che  molto

               probabilmente doveva ospitare un’altra croce monogrammatica, in perfetta

               simmetria con quella ritrovata a destra. L’epigrafe (Fig.70), in lingua greca e

               formata da tessere azzurre, era la seguente ( tratta da Pace 1916, col. 708 ) :





                                     Μ Α Κ    Ι Π Ρ Ε Β

                                       Υ Ξ Ε     Π Ε Ρ С

                                         Τ Η     Α С Κ Ο

                                     Β Ο Υ Λ Δ Ε Ο Υ



                      Con le integrazioni, già apportate da Pace e poi accettate da Novara e

                        382
               Billotta :


                        Μ Α Κ (αριος)    Π Ρ Ε (σ) Β (υτερ)

                           . . . Υ Ξ Ε    (υ) Π Ε Ρ    С

                             (ω) Τ Η (ρι) Α С    Κ Ο

                                 Β Ο Υ Λ Δ Ε Ο Υ



                      “ Il presbitero Macario ..... per la salvezza di Kobouldeous ”.



                      Secondo il Pace, l’iscrizione rappresenta un rifacimento posteriore del


               pavimento  B.  Lo  studioso  aggiunge  anche  che  si  potrebbe  trattare  di  un
               «rattoppo del pavimento originario compiuto da questo presbyter che volle


               modestamente  ricordare  il  suo  nome,  con  una  semplice  invocazione  al
                                       383
               primitivo  fondatore» .  Billotta  ipotizza  invece  che  il  presbitero  Macario



                      382
                         PACE 1916, col. 708; NOVARA 1975, p. 51; BILLOTTA 1977, p. 49.
                      383  PACE 1916, col. 709.


                                                                                                   122
   117   118   119   120   121   122   123   124   125   126   127