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volute  cuoriformi  di  filo  godronato,  completate  ognuna  da  un  ulteriore

                   motivo interno a forma di punto interrogativo. La parte anteriore è composta

                   da tre fili d’oro godronati, il secondo dei quali però liscio, saldati fra loro

                   concentricamente. Questa parte era sicuramente occupata da una perla, forse

                   in pasta vitrea, già allora mancante. Al contrario invece rimangono i due fili

                   aurei destinati a trattenerla. Il gioiello si inscrive nel tipo 2c di Possenti ed è

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                   databile intorno alla seconda metà del VI secolo  (Fig.76).
                            I  vari sepolcri hanno  restituito  in  tutto 12  fibbie a staffa, di medie

                   dimensioni, tutte munite di appendice semiellittica, alcune decorate a rilievo,

                   e  punta.  La  loro  forma  è  abbastanza  comune  e  caratteristica  di  molti  altri

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                   esemplari noti in Sicilia, risalenti tutti ad età bizantina . In particolare, dalla
                   tomba 2 proviene una fibbia cernierata del tipo ‘bizantino’ formata da una

                   placca ad ‘U’ con listello lungo il bordo e a rilievo un leone con coda alzata

                   e  testa  in  vista  frontale  (Fig.  77).  Dalla  Tomba  26  proviene  una  fibbia

                   cernierata di piccole dimensioni, composta da lacchette cordiforme traforata

                   con cornice a doppio listello liscio attorno all’ampio foro centrale che ripete

                   la  forma  a  cuore  (Fig.78).  Dal  sepolcro  43  proviene  una  fibbia  del  tipo

                   ‘Balgota’ di Werner composta da placca cordiforme traforata con appendice

                   cruciforme  interna  e  piccola  appendice  circolare  in  punta,  da  ardiglione  e

                   anello ovale (Fig.79).

                          Attorno la basilica furono attestati, fin dalla scoperta del sito, le tracce

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                   di numerose abitazioni . All’interno di alcuni edifici sono stati riscontrati

                   resti minimi di pavimentazioni eseguite sia a mosaico, sia fatte di semplice



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                             POSSENTI 1994, pp. 69-70; BOVIO MARCONI 1969, p. 34; Ori e argenti dell’Italia antica 1961,
                   p. 153, nr. 480 e tav. 92; MELUCCO VACCARO 1972, fig. 19; MAURICI 1998, p. 297.
                          392  ORSI 1910, II, p. 73; per le varie forme si veda p. 72 fig. 5; per le fibbie in generale, ORSI 1942,
                   pp. 185-190 e figg. 87-96; WERNER 1955, pp.36-48.
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                              PACE  1916,  coll.  732-736;  BILLOTTA  1977,  p.  31;  tutte  le  notizie  riguardanti  il  villaggio  si
                   possono ricavare, oltre che da Pace, esclusivamente dal giornale di scavo.

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