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XVIII sec. presso una pavimentazione di porfido nei pressi di S. Maria di
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Gesù e in tre sarcofagi marmorei romani (oggi presso la Cattedrale)
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rinvenuti nei pressi dell’attuale Piazza Mokarta . A questi ultimi, se ne
aggiunge un quarto recante il mito di Endimione, rinvenuto recentemente
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sotto il pavimento della cattedrale e datato alla metà del III sec. d.C. (Fig.
80).
Al secolo scorso, (intorno al 1930) risale invece il rilevamento durante
i lavori di drenaggio presso la foce del Mazaro, di due muraglie sommerse,
ritenute attrezzature portuali romane; durante la stessa occasione furono
recuperate nei pressi del fiume alcune anfore e un gruppo di lucerne
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romane .
Allo stato attuale, l’unico complesso esaminato almeno in parte, è
quello sottostante la chiesetta normanna di S. Nicolò Regale, sul
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Lungomazaro . Al di sotto della chiesetta normanna furono portati alla luce
una serie di ambienti appartenenti ad un ampio complesso edilizio realizzato
con grossi conci di tufo. Le pareti presentano residui di intonaco, con tracce
di policromia; la pavimentazione a mosaico è stata ottenuta con l’impiego di
tessere bianche, nere e di cotto, larghe in media centimetri 1,3/1,4.
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BONANNO 1933; DI STEFANO 1982-83, p.353.
399 In sintesi, i sarcofagi si possono classificare nel modo seguente: 1) Sarcofago con
Amazzonomachia di età tarda antoniana; 2) Sarcofago con mito di Kore attribuito al III sec. d.C.; 3)
Sarcofago con caccia al cinghiale e iscrizione recante il nome del defunto Markianój; i sarcofagi sono
stati studiati da TUSA 1957, pp. 64-77.
400 DI STEFANO 2003, p. 418.
401 DI STEFANO 1982-83, p. 351; BEJOR 1986, p.514.
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La presenza dei resti archeologici presso S. Nicolò Regale era nota fin dal 1874, anno in cui
venne scoperto un pavimento a mosaico durante i lavori di costruzione di una casa privata adiacente alla
chiesa. Nel corso dello stesso anno durante altri lavori presso un altro immobile privato sempre adiacente
alla chiesa vennero alla luce resti di una struttura a mosaico che è stata ritenuta un ipogeo cristiano. In
seguito, nel 1933 venne alla luce un nuovo pavimento mosaicato. Lo scavo del complesso è stato effettuato
nel 1960 in concomitanza dei lavori della chiesa; sulle notizie degli scavi e relativa bibliografia si rimanda a
DI STEFANO 1982-83, p.353.
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