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momento della scoperta conteneva rottami di tegole e pietrame. Lo strato di

                   campagna conteneva frammenti di anfore e brocche; nonché «alcune monete

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                   del  basso  impero»,  e  qualche  frammento  di  maiolica  araba .  Queste
                   evidenze archeologice purtroppo oggi perdute, sono state  considerate come

                   le  tracce  delle  ultime  abitazioni  elevate  sull'acropoli,  «dalla  decadenza

                                                                       423
                   dell'impero romano sino alla invasione araba» .
                          È  interessante notare  che la parte  Sud della zona scavata negli  anni

                   1921-22, diede parecchi scheletri ad una profondità che varia fra i cm. 80 e

                   un  metro,  racchiusi  entro  fosse  formate  alla  meglio  di  lastre  calcaree  non

                   lavorate, quasi sempre sfaldature di roccia. Fu costantemente osservato, che

                   questi  scheletri  erano  distesi  e  poggiavano  sul  lato  destro  con  perfetta

                   regolarità, in truisa da avere il capo ad Ovest e la parte anteriore del cranio in

                   direzione  Sud-Est.  Questa  posizione  singolarissima  è  da  ritenersi  essere

                   conforme  alle  consuetudini  di  tribù  arabe,  che  occuparono  la  terra  dei

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                   Pilieri .
                          Il taglio della terra, a misura che si approfonda lo scavo, presenta un

                   netto distacco fra questi avanzi di muri superficiali e lo strato archeologico,

                   formatosi attraverso i secoli sulle rovine di abitazioni molto più antiche, il

                   quale  non  oltrepassa  mai  lo  spessore  di  metri  1,50.  Talvolta,  per  il  poco

                   spessore di questo strato archeologico, le tardo costruzioni si adagiano sui

                   muri dell'abitato più antico, in esso compreso; ma la differenza di struttura

                   ed il livello dei pavimenti non lasciano dubbio sulla diversità di epoche. Fin


                   dallo  inizio  degli  scavi  l'attenzione  fu  richiamata  dagli  abbondantissimi
                   avanzi  costruttivi,  che  sono  racchiusi  in  questo  secondo  strato  di  terra


                   vegetale, accumulatasi nel corso dei secoli sui pavimenti antichi, ed in gran


                          422  GÀBRICI 1923, p.112.
                          423
                             Ibid.,
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                             Per la Molinari le sepolture islamiche così come a Segesta, potrebbero riferirsi al XIII secolo;
                   vd., MOLINARI 2002, p. 337.

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