Page 133 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 133
momento della scoperta conteneva rottami di tegole e pietrame. Lo strato di
campagna conteneva frammenti di anfore e brocche; nonché «alcune monete
422
del basso impero», e qualche frammento di maiolica araba . Queste
evidenze archeologice purtroppo oggi perdute, sono state considerate come
le tracce delle ultime abitazioni elevate sull'acropoli, «dalla decadenza
423
dell'impero romano sino alla invasione araba» .
È interessante notare che la parte Sud della zona scavata negli anni
1921-22, diede parecchi scheletri ad una profondità che varia fra i cm. 80 e
un metro, racchiusi entro fosse formate alla meglio di lastre calcaree non
lavorate, quasi sempre sfaldature di roccia. Fu costantemente osservato, che
questi scheletri erano distesi e poggiavano sul lato destro con perfetta
regolarità, in truisa da avere il capo ad Ovest e la parte anteriore del cranio in
direzione Sud-Est. Questa posizione singolarissima è da ritenersi essere
conforme alle consuetudini di tribù arabe, che occuparono la terra dei
424
Pilieri .
Il taglio della terra, a misura che si approfonda lo scavo, presenta un
netto distacco fra questi avanzi di muri superficiali e lo strato archeologico,
formatosi attraverso i secoli sulle rovine di abitazioni molto più antiche, il
quale non oltrepassa mai lo spessore di metri 1,50. Talvolta, per il poco
spessore di questo strato archeologico, le tardo costruzioni si adagiano sui
muri dell'abitato più antico, in esso compreso; ma la differenza di struttura
ed il livello dei pavimenti non lasciano dubbio sulla diversità di epoche. Fin
dallo inizio degli scavi l'attenzione fu richiamata dagli abbondantissimi
avanzi costruttivi, che sono racchiusi in questo secondo strato di terra
vegetale, accumulatasi nel corso dei secoli sui pavimenti antichi, ed in gran
422 GÀBRICI 1923, p.112.
423
Ibid.,
424
Per la Molinari le sepolture islamiche così come a Segesta, potrebbero riferirsi al XIII secolo;
vd., MOLINARI 2002, p. 337.
133