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ritenere con certezza, la presenza, di alcuni nuclei abitativi: una piccola
borgata presso il santuario di Malophoros ed un centro verosimilmente con
caratteristiche urbane presso l’acropoli della città antica. Gli abitanti
dell’insediamento tardoantico e bizantino la cui vita era legata
indubbiamente allo sfruttamento delle risorse agricole, utilizzarono i resti
ormai demoliti dell’ antica città greca per l’erezione di case modificando sia
l’impianto antico che le strutture difensive che dovevano allora essere
insabbiate. In particolare, dai dati sopra elencati, possiamo ritenere plausibile
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quanto già evidenziato nella celebre opera di Fougères e Hulot .
I due studiosi, hanno proposto infatti grazie alle osservazioni e i rilievi
che poterono effettuare, la presenza di una borgata presso il santuario di
Malophoros attorno al V sec.d.C. e di un altro quartiere contemporaneo che
si estendeva presso l’ acropoli. Il quartiere presso l’acropoli di cui si
potevano vedere alcune case sotto le colonne del tempio C ed una cappella,
presentava caratteristiche peculiari di un insediamento cristiano. Secondo gli
autori, l’insediamento cristiano a cui potrebbe attribuirsi la necropoli del III-
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V sec. d.C. , subì una devastazione dovuta ad un evento sismico 430 . Sopra
le rovine di questo villaggio, ( a cui andrebbero riferiti tutte le strutture
sopraelencate riferite nel corso delle campagne di scavo 431 ) sorse un nuovo
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villaggio di epoca bizantina la cui vita, sarebbe perdurata fino all’età araba
428
FOUGÈRES – HULOT 1910, pp.130-137.
429 NASELLI 1972, p.21.
430 È stata consolidata l’ipotesi di un evento sismico probabilmente nel VI sec. d.C., lo stesso che
avrebbe distrutto Olimpia in Grcia; vd., FOUGÈRES – HULOT 1910, pp.130-137; mentre la Bovio Marconi,
ha indicato la probabile esistenza di due eventi sismici: il primo riferibile al III sec. a.C., ed il secondo,
dopo il V sec. d.C., avrebbe distrutto il tempio C; vd., BOVIO MARCONI 1957.
431 In particolare si tratta di tutte le strutture elencate nel corso degli anni nell’area dei templi C e
D, da dove, provengono anche sia le lucerne di tipo africano che la lampada in bronzo con monogramma
cristiano DEOGRATIAS; vd., NASELLI 1972; DI STEFANO 1982-83, p. 353.
432 GÀBRICI 1923, p.112.
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