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parte  costituita  dai  materiali  stessi  delle  demolizioni  dei  muri  in  essa

               compresi.  A  misura  che  gli  scavi  procedevano,  le  verdi  zolle  commiste  a

               sabbia cedevano il posto alle rovine di un vasto abitato con case e botteghe, e

               con  proprie  strade,  le  quali  hanno  talvolta  perduto  il  carattere  originario,

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               essendo attraversate dai muri delle abitazioni superficiali . I muri sono tutti
               indistintamente  costruiti  senza  calce;  la  calce  è  adoperata  solo  per  lo

               intonaco  e  per  i  pavimenti.  I  materiali  sono,  in  genere,  piccoli,  e  sono

               costituiti da pietre calcaree miste a mattoni rotti e disposte con i dorsi lisci

               sulle facce esterne ; la parte interna dei muri consta di piccoli materiali e di

               terra. Così sono costruite intere pareti ; ma spesso il muro è rafforzato da

               blocchi parallelepipedi, messi in piedi, tra i quali risalta la struttura a piccoli

               materiali.  Risulta  quindi  evidente  che  i  costruttori  di  queste  abitazioni

               usarono  materiale  da  essi  elaborato  o  rielaborato,  e,  quando  utilizzarono

               materiale trovato sul posto, seppero servirsene perchè avevano un'arte loro

               costruttiva.    Come  affermato  da  Dieter  Mertens  è  probabile  che  l’intero

               sistema  fortificato  dell’acropoli  in  età  post-antica  venne  rinforzato  con

               materiali di reimpiego provenienti dalla stessa cinta ma messi in opera senza

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               rispettare il filo delle antiche mura, allora con ogni probabilità insabbiate .
                      A  questi  ritrovamenti  si  aggiungono  alcune  lucerne  di  tipo  africano

               rinvenute  nel  santuario  della  Malophoros  nonché  l’iscrizione  di  Ausanius

               Diaconus, proveniente da un’area di necropoli ad Est dei templi della collina

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               orientale attribuita, in base ai caratteri epigrafici, tra il IV e il V sec. d.C.

               (Fig.83).
                      In sintesi, in assenza di scavi archeologici che possano chiarire e far


               comprendere le vicende relative alla fase post-romana e bizantina, possiamo


                      425  GÀBRICI 1923, p.112.
                      426
                         MOLINARI 2002, p.336.
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                         C.L.I.,  X, 7201. Sull’iscrizione si rimanda a DE ROSSI 1875;  SALINAS 1876, FIORELLI  1882,
               pp.333-334; PACE 1936-1949, IV, p.180; BIVONA 1970, p.59, n.44, tav XXIX; NOTO 2002, pp.13-17.

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