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               ed  Eraclea  Minoa .    Nella  stessa  area  si  ritrovano  alcuni  architravi  dei
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               templi recanti delle croci scolpite .
                      Nella  campagna  di  scavo  del  1888  condotta  dal  Salinas  vennero

               rinvenute varie lucerne fittili tardo romane alcune con simboli cristiani ed

               «alcune  monete  del  basso  impero»  presso  il  Santuario  in  contrada

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               Gaggera .  Sempre il Salinas, fa presente, ancora una volta, dell’esistenza
               di  presenze  strutturali  riferibili  all’età  cristiana    presso  il  tempio  C  erette

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               tramite l’utilizzo di fabbriche preesistenti .
                      In seguito, durante le due campagne di scavo del 1921 e 1922 si scoprì

               tutta la zona che si estende ad oriente del tempio C, del tempietto B e della

               grande ara a Sud di questo. Con  la seconda campagna di scavo fu raggiunto

               l'angolo  Nord-Est  dell'isola,  «dove  il  muro  delle  fortificazioni  piglia  una

               direzione  netta  da  Est  a  Ovest,  rasentando  la  via  trasversale,  a  Nord  del

               tempio D».  In questo settore della città vennero rilevati «nettamente», per la

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               loro stratificazione e struttura, tre specie di avanzi costruttivi . Quelli che
               affioravano,  al  piano  di  campagna,  almeno  in  questa  parte  dell'acropoli,

               erano muri di abitazioni, «fatti di massi raccogliticci, che in origine furono

               bene squadrati, ma che erano già logorati dal tempo, quando furono messi in

               opera l'ultima volta». Come attestato dagli unici scavi eseguiti, si tratterebbe

               quindi di reimpiego edilizio,  una tecnica cara alla tarda antichità e all’epoca

               bizantina. Questi muri delle abitazioni tardo romane e bizantine furono messi

               in opera senza l’ausilio della calce e vennero disposti in guisa in modo da


               limitare  ambienti  di  pianta  molto  irregolare.  La  terra  che  li  ricopreva,  al



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                         La Bovio Marconi la data al IV-V sec. d.C., vd; BOVIO MARCONI 1957; mentre BARONE – ELIA
               1979, la riportano fra le necropoli medievali, con “rozzi vasi” attribuibili al VI sec. d.C.
                      418  MAURICI 2005, p.197.
                      419
                         SALINAS 1894, p. 207.
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                         PATRICOLO SALINAS 1888, p.602-603.
                      421  GÀBRICI 1923, p.112.


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