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nonché la presenza di resti di abitazioni edificati con materiale del tempio D,

                   interprettati come un ridotto fortificato di epoca sconosciuta costruito fra le

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                   rovine del tempio ; l’archeologo rinvenne presso l’algolo occidentale del
                   tempio C una necropoli sotto lo strato di humus  composta da sarcofagi in

                   pietra  e  lastre  malamente  connesse,  gli  scheletri  ben  conservati,  nessuna

                   lucerna ma piccoli vasi rozzi di creta ordinaria. In una delle tombe furono

                   rinvenuti  due  orecchini  d’argento  in  tre  pezzi,  mentre  sulle  parti  crollate

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                   dell’architrave  furono  rinvenute  tre  croci  bizantine  scolpite .  Dagli  scavi
                   eseguiti presso l’acropoli nel 1882 presso il tempio C, il Cavallari descrisse,

                   aggiungendo  in  modo  superficiale    a  quanto  già  allora  era  stato  rilevato,

                   l’esistenza di strutture abitative costruite tramite il reimpiego dei materiali

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                   della  città  antica  presso  l’area  del  tempio  C .  Nel  corso  della  stessa
                   campagna di scavo, venne alla luce una lucerna bronzea tricline di notevole

                   grandezza,  di  stile  elegante  con  un  disco  a  traforo  anch’esso  di  bronzo

                   recante il monogramma di Cristo, e un ‘iscrizione tra due cerchi concentrici,

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                   nelle quali si legge DEO GRATIAS  (Fig.82).
                          Sempre nell’angolo Nord-Ovest del tempio C esisteva una necropoli

                   tardo  romana  malamente  studiata  in  passato,  (riconducibile  all’abitato

                   bizantino)  la cui tipologia di sepolture a fossa foderate di lastre di pietra e

                   coperte da lastroni riporta alle sepolture bizantine di San Miceli di Sofiana









                          413  CAVALLARI 1871, p.15;  PACE 1936-1949, IV, p.180; NOTO 2002, pp.22.

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                             CAVALLARI 1874,  p.18; FIORELLI 1882, p.328.
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                              Ibid., pp.15-18.
                          416  La preziosa lucerna ora al Museo Regionale Archeologico “Antonio Salinas”, è lunga 23 cm nel
                   punto  massimo  e  alta  2,15;  pesa  complessivamente  3,165  Kg.  In  base  alle  sue  caratteristiche  è  stata
                   attribuita al IV sec. d.C.; sulla  preziosa lucerna molto si è scritto:  DE ROSSI 1882, p.70; SALINAS 1883,
                   p.131;  PACE  1936-1949,  IV,  pp.42-43;  GARANA  1961,  pp.155-157;  FALLICO  1971,  p.  39;  NOTO  2002,

                   pp.25-26;.

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