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nica, da KLEMMER (1956) e da LANZA (1970) circa la Padarcis sicula rispet-
tivamente di Marettimo, nelle Egadi, e di Pianosa nell'Arcipelago Toscano.
E si è detto poc'anzi che a Vulcano era giunto verso il 1955 un buon
numero di Natrix natrix, la quale molto probabilmente vi si sarebbe
acclimatata se non avesse trovato sull'isola un ambiente per lei proibitivo.

      La Testuda sp., ricordata per la sola Lipari da HASBURG LoTHRINGEN
(1894) vi era stata quasi di sicuro importata dall'uomo e, benchè nes-
suno l'abbia più ricordata per l'Arcipelago, non è improbabile che vi si
sia acclimatata, specialmente se, come è facile, si trattava della T estuda
hermamzi. Ricerche più accurate dovrebbero svelare la presenza di questa
specie in varie altre isole eoliane, soprattutto nelle più antropizzate.

      Il Buja buja si sa che è stato importato, sempre a Lipari, in data
recentissima (BRUNO, 1970); si può però dubitare fortemente della pos-
sibilità che possa acclimatarvisi.

                                     IsoLA DI UsrrcA

      Per Ustica, vulcanica e di emersione quaternaria o tardo-pliocenica,
si può all'incirca ripetere quanto scritto a proposito delle Eolie; secondo
le ricostruzioni paleogeografiche di PASA (1953) essa sarebbe stata in
connessione con la Penisola Italiana nel Siciliano e forse, nel Rissiano,
con la Sicilia. La fauna, pur non mancando di qualche endemita (neo-
endemita? ), è piuttosto banale e anche la flora (RoNSISVALLE, 1973)
non è particolarmente significativa. Allo stato attuale delle nostre cono-
scenze non è possibile escludere con certezza la sua oceanicità e quindi
la possibilità che tutto il suo popolamento abbia avuto una genesi passiva.

      L'erpetofauna, di tipo strettamente siciliano o italico meridionale,
comprende il Buja viridis viridis, i soliti gechi Hemidactylus t. turcicus
e Tarentala m. mauritanica, la Lacerta viridis, la Padarcis s. sicula e il
Caluber viridijlavus carbanarius. Per il Buja buja vale quanto già detto
a proposito delle Eolie.

                                        ISOLE EGADI

      Le Isole Egadi, calcaree, emersero secondo RuGGIERI (1973) alla
fine del Pliocene inferiore. Sempre secondo lo stesso Autore, Favignana e
Levanzo furono unite alla Sicilia durante quasi tutto il Pliocene supe-
riore, mentre si unirono ad essa e se ne separarono ripetutamente du-

rante il Quaternario; il distacco definitivo sarebbe avvenuto in data rela-

tivamente recente, verso la fine dell'ultima glaciazione (Wi.irm); Maret-
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