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di tonno rosso atlanto-mediterraneo in anni non lontani ha consentito catture di animali di peso
eccezionale, come ad es. individui di oltre 600 kg come si evince da antichi registri di tonnare. Si ricorda
anche in letteratura una cattura eccezionale di un tonno di 1000 kg (Heldt, 1926). Per quanto riguarda
l’abbondanza e la periodicità scrive Fernand Braudel (1949), il grande storico degli Annales, che “la sola
pesca che merita di essere detta abbondante, in Mediterraneo, è quella del tonno, per quanto breve, solo
tre o quattro settimane all’anno e possibile solo in alcune zone privilegiate che oggi tendono sempre più a
ridursi o a scomparire”. Braudel alludeva alle tonnare fisse tradizionali e ai tonni genetici che entrano
in Mediterraneo per riprodursi. È rimasta memorabile la cattura di tonni realizzata nel 1859 presso la
tonnara di Favignana con 10.159 tonni. L’evento fu immortalato in una lapide. Era l’ultimo anno della
gestione Florio. Oggi quelle abbondanze bibliche non si riscontrano più; il tonno rosso viene pescato
quasi tutto l’anno con tecnologie diverse, la commercializzazione è quasi tutta in mani giapponesi che
monopolizzano il mercato, pagando qualunque prezzo per la preparazione dei loro piatti tradizionali
di crudo. A noi estimatori non resta che continuare a consumare filetto scongelato riconducibile
nella migliore delle ipotesi al tonno a pinna gialla (Thunnus albacares). Ritornando ai Fenici, va detto
chiaramente che essi furono i veri protagonisti di quei cambiamenti tecnologici che portarono alla
trasformazione dalle attrezzature di catture singole a quella delle catture di gruppi di animali, mediante
complessi di reti combinate che poi, nei secoli successivi, si svilupperanno in archeotonnare e dopo
ancora in vere e proprie tonnare.
2. Dalle reti combinate fenicie alla tonnara ispano-sicula
Riporto qui di seguito
alcuni passi di autori
antichi che alludono
a sistemi di cattura
che successivamente
evolveranno in tecnologie
più sofisticate. “I tonni,
stretti in una grande
rete e dalle barche che si
accostavano le une alle altre,
se ancora vivi, venivano
uccisi a colpi di fiocina
o di bastone e tratti sulle
imbarcazioni o trascinati a
riva nello stabilimento per
la lavorazione” (Aristotele,
Anim. Historia VIII, 12
SS, da Parona, 1919). La
scena sembra evocare la
fase finale della chiusura
di una grande rete a
circuizione in cui sono
impegnate diverse barche
e parecchi pescatori. E
veniamo ad un altro passo
più significativo: “…Si
dispiega al livello dell’acqua
Fig. 3 – Tonnara antica della costa settentrionale di Sicilia con “foratico” tradizionale.
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