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Fig .4 – Tonnara siciliana degli anni ’60, con adozione della bocca a nassa.
una rete la cui disposizione somiglia a quella di una città: si vedono dei vestiboli e delle porte e come delle
stanze e delle strade all’interno. I tonni arrivano in file, serrati come falangi di un popolo che migra; ve ne
sono di giovani, di vecchi ed altri che sono tra queste due età. Essi penetrano in numero infinito all’interno
delle reti e questo flusso non cessa che quando non c’è più posto per i nuovi arrivati. Si effettua così una
pesca eccellente e veramente meravigliosa” (Oppiano, III L. De Piscatione, Halieutica, in Parona, 1919;
Casano Del Puglia, 2011). Questa descrizione che riguarda tecnologie di pesca usate in età classica in
Sicilia, evoca una tonnara primigenia che poi si evolverà in una tonnara quale quella che conosceremo
in seguito. Si può parlare di una archeotonnara. Si citano termini come vestiboli, porte e stanze e strade
Fig. 5 – Camera di tonnara con porta aperta (a sinistra); rosasio in pietra scheggiata con “capizzaglia” per zavorramento delle
lime inferiori delle reti parietali (al centro); camera di tonnara con porta chiusa (a destra).
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