Page 36 - Brighetti1979
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Per la Corsica ed isolette limitrofe si hanno indicazioni pm precise e confermate ;
nella estrema parte meridionale (Bocche di Bonifacio) erano note un paio di colonie,
rispettivamente di qualche decina e di 150-50 coppie (TERRASSE e TERRASSE 1958;
THIBAULT 1977); altre erano quasi certe nelle isolette vicine ove esistevano dati non
recentissimi (ETCHÉCOPAR e HuE 1955; MoLTONI 1962 a; ToRNIELLI 1972). Dati più
recenti indicano una popolazione complessiva (1978-79) di 250-310 coppie (Lavezzi ed
isole vicine) (TH!BAULT 1980). Anche le isolette della costa sud-orientale (Cerbicales)
ospitano colonie di varie coppie (LANZA 1972; THIBAULT 1977; BRICHETTI ined.). Recen-
ti ricerche (1979) indicano una popolazione complessiva di poco meno di un centinaio
di coppie (PAPACOTSIA e SoREAU 1980). La riproduzione è altres: verosimile in altre loca-
lità od isolette della costa o~cidentale e settentrionale (PARROT 1910; YEATMAN 1976).
Recentissima è la scoperta di una colonia su di un'isoletta del Capo Corso (THIBAULT
com. pers. 1980). Per concludere nell'isola sono attualmente note 8 località di nidificazio-

ne certa, con una popolazione complessiva stimata in circa 390 coppie ( ± 50) (THIBAULT

com. pers. 1980).
       Per il medio Adriatico vi sono dati certi, seppur generici, per le Isole Tremiti

(MoLTONI 1957 b; DI CARLO 1963, 1966 b); la nidificazione nelle isole ed isolette del
gruppo era già nota in tempi storici, fin nel 15° secolo ( CocARELLA 1606) ed anche prima,
come risulta da vari AA. dell'antichità. La consistenza e la distribuzione delle colonie
non è conosciuta, ma la specie dovrebbe essere piuttosto comune.

       E' da tenere presente che esistono cospicue colonie sulle vicine isole della Dalmazia
e forse anche del Quarnero (KRPAN 1965, 1970; MATVEJEV e VASIC 1973).

       Come si rileva dalla cartina e dall'esame dei dati in possesso, la situazione di
questa specie per il territorio considerato (con parziale esclusione delle Isole Maltesi e della
Corsica) non può dirsi certamente soddisfacente per quanto riguarda le conoscenze ornito-
logiche; molte colonie non sono ancora certamente state visitate e molte di quelle conosciu-
te non risultano coperte da ricerche e studi adeguati. Le frequenti e regolari segnalazioni
di individui (in branchi a volte numerosissimi) in periodo riproduttivo e nei pressi di
ambienti adatti, indicano nuovi verosimili insediamenti.

       La consistenza numerica globale della popolazione si aggira presumibilmente su
qualche migliaio di coppie (forse meno di 6-7 mila), che paiono piuttosto stabili; del
resto è noto che gli effettivi delle specie pelagiche subiscono lente fluttuazioni e varia-
zioni a causa dello scarso dinamismo riproduttivo (maturità sessuale raggiunta molto
tardi, un solo uovo deposto, periodo di allevamento molto lungo, etc.).

       Il disturbo sempre crescente provocato dal turismo e dalla navigazione da diporto
risulta certamente un fattore negativo e porta in molti casi all'abbandono delle stesse
colonie, come recentemente si è riscontrato per Malta (SULTANA et alii 1975). La stessa
diretta uccisione da parte di cacciatori e pescatori per scopi alimentari o per asportare
le piume ventrali da usarsi come esca (MOLTONI 1975) e la raccolta di uova e pullus
(per varie ragioni) risultano alquanto dannose ed in alcuni casi, già precari, provocano
danni rilevanti. Notizie molto antiche (15° secolo) riguardano uccisioni di individui
adulti per ricavarne grasso utile alla guarigione da alcune malattie (CocARELLA 1606).
In un recente studio su di una colonia dell'Isola di Linosa (I. Pelagie), composta da
parecchie centinaia di coppie, è emerso che il prelievo delle uova da parte degli isolani
si aggira su poco meno di una cinquantina per notte, nel periodo compreso tra la metà
e la fine di maggio; complessivamente il danno si aggirerebbe su qualche centinaio
di uova prelevate. Nella stessa località una discarica di immondizie minaccia la colonia,
ostruendo le cavità di nidificazione ed invadendo il territorio limitrofo. Pur tuttavia
gli effettivi paiono stabili od addirittura in aumento (VAUGHAN 1979, 1980).

       La coabitazione con il Ratto ( Rattus sp.) non appare un fattore limitante ed in varie
isole si manifesta pacificamente (THIBAULT 1977); a tal proposito si ricorda che nelle
Isole Tremiti venne trovato presso un nido un individuo di Rattus rattus con il cranio
squarciato da un colpo di becco e ritenuto probabile preda delle Berte (da usarsi come
nutrimento per i pullus) ; nelle stesse zone venne notato un individuo di Berta maggiore
spellato ed infilzato su di un palo a mo' di spaventapasseri! (MoLTONI 1957). Al con-
trario negativa risulta la presenza di cani e gatti rinselvatichiti, soprattutto nelle isole

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