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1.7. UNA NUOVA SPECIE ALIENA IN MEDITERRANEO: IL RINVENIMENTO
DI CAULERPA DISTICHOPHYLLA NELLE ACQUE RAGUSANE
Recentemente Jongma et al., 2013, basandosi su studi morfologici e molecolari, hanno
identificato lungo le coste della Sicilia (Italia, Mar Mediterraneo) una nuova specie
alloctona per le acque mediterranee: l’alga verde endemica australiana nota come
Caulerpa distichophylla. Questa è molto diffusa in un’area della Turchia dove è presente
un intenso traffico di petroliere. Morfologicamente, C. distichophylla si differenzia
nettamente da C. taxifolia nel suo tallo sottile e per la mancanza di grandi pilastri rizoidali.
Tuttavia, i dati genetici non forniscono la prova indiscutibile che le specie sono distinte.
Secondo Jongma et al. 2013, la nuova combinazione Caulerpa taxifolia var. distichophylla
potrebbe essere il risultato di eventi di introduzione dal sud-ovest dell’Australia. Anche se
il vettore delle introduzioni primarie rimane sconosciuto (commercio per gli acquari o
trasporto), il traffico marittimo sembra essere il probabile vettore della dispersione
secondaria. C. taxifolia var. distichophylla è strettamente legata alla C. taxifolia, quindi ci
si può aspettare che si verifichi l’incrocio con gli altri ceppi di C.taxifolia nel
Mediterraneo. Lo studio conferma ancora una volta i cambiamenti biologici in corso nel
nostro mare e quanto rischiose siano le intensissime attività di traffico navale nel
Mediterraneo.
1.8. SCOPO DEL TIROCINIO
Tra i cambiamenti che stanno influenzando le aree costiere mediterranee,
minacciandone la biodiversità ed il funzionamento degli ecosistemi, uno tra i più
importanti è l’incremento del tasso di introduzione di specie aliene (Boudouresque 2005).
Secondo Zenetos et al. 2008, sarebbero oggi presenti in Mediterraneo 900 specie aliene, tra
le quali 124 specie di macroalghe e 62 specie ittiche considerate oramai “established”.
La colonizzazione di specie invasive riguarda anche le Aree Marine Protette. Queste aree
di notevole importanza per la protezione delle specie minacciate ed il mantenimento delle
specie native, possono rappresentare dei laboratori nei quali seguire l’evoluzione del
processo delle invasioni biologiche e le loro conseguenze sugli ecosistemi. Per tali motivi
risulta di fondamentale importanza la segnalazione della presenza di specie aliene ed il
monitoraggio di quelle considerate invasive.
Il presente tirocinio è stato svolto nell’AMP “Isole Egadi” nel mese di Settembre 2012 (tre
date) ed ha avuto lo scopo di censire la densità dei filloidi di C. racemosa in tre siti
dell’isola di Levanzo.
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