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 Un ampio areale nativo
     Una alta flessibilità nella scelta dell’habitat (adattamento)
     Altamente tollerante agli stress ambientali.
È stato anche proposto il profilo di una comunità potenzialmente invadibile, anche in
questo caso assolutamente indicativo:
      Climaticamente paragonabile all’habitat dell’invasore
      Stadio successionale iniziale
      Bassa diversità
      Assenza di predatori per l’invasore
      Assenza di specie simili o paragonabili, sia morfologicamente che troficamente,

         all’invasore
      Reti trofiche a bassa connettività
      Ambienti degradati e disturbati dall’azione antropica.
In particolare, le relazioni interspecifiche in una comunità stabile, oltre a regolare la
diversità dell’habitat e la connettività trofica di questo, influenzano notevolmente la
sensibilità all’invasione (Lodge, 1993; Williamson, 1996; Levin e D’Antoni, 1999). Elton
(1958) è il primo a proporre un modello teorico sulle relazioni fra diversità e invasione in
un habitat: le comunità ad elevata diversità mostrano poca sensibilità ad un’invasione,
hanno una elevata resistenza all’invasione e mostrano una rete trofica ben strutturata e
chiusa (impenetrabili). Contrariamente, comunità non ben strutturate con una bassa
diversità, poche relazioni interspecifiche e situate in un contesto di ambiente frammentato,
risultano essere facilmente invadibili.

        Per riconoscere, infine, un processo d’invasione sono state definite delle tappe
temporali che generalmente segue una specie potenzialmente invasiva (Vermeij, 1996):

     Arrivo: questo è determinato dalle capacità dispersive della specie e dal mezzo di
         dispersione (acqua, aria, uomo, vento, ecc.);

     Stabilizzazione: si ha quando la specie introdotta persiste nell’area ed è capace di
         auto-mantenersi, non è sempre facile capire se la specie si è realmente stabilita o sia
         solo rifornita continuamente da dispersori in migrazione; la stabilizzazione, se
         efficace, porta all’incremento e all’espansione della specie nell’area;

     Integrazione: si avrà nel momento in cui la nuova specie riesce ad interagire con le
         specie autoctone dell’area, sia dal punto di vista ecologico sia a livello evolutivo.

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