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circostante attraverso la predazione dei mitili in ambienti caratterizzati da bassi flussi
d’acqua, alterando in questo modo la struttura della comunità presente in quell’ area. Nelle
aree caratterizzate da flussi d’acqua più elevati, dove il granchio verde non è capace di
alimentarsi, la comunità è dominata dai mitili e dalla fauna associata (Menge, 1976).
Precedenti studi sulle scogliere a nord ovest degli U.S.A. hanno documentato il grande
impatto che le specie introdotte hanno su quelle autòctone: tuttavia lo stato fondamentale
delle autòctone è stato raramente menzionato.
Recenti studi ecologici sulle invasioni marine costiere hanno chiarito le condizioni secondo
cui alcune alghe alloctone diventano una seria minaccia per la biodiversità locale (Carlton,
1993; Ribera & Boudouresque, 1995; Carlton, 1996a; Grosholz, 2002; Boudouresque,
1999; Boudouresque & Verlaque, 2002). Particolare attenzione è stata rivolta al potenziale
ruolo dei consumatori autòctoni e ai competitori nell’influenzare l’“invasività” delle
suddette alghe introdotte (Reusch 1999; Reusch & Williams, 1999, Trowbridge, 2004;
Žuljevic et al., 2001).
Lubchenco (1978) ha dimostrato l’importanza degli erbivori nel determinare i modelli di
diversità algale, introducendo il mollusco Littorina littorea (Linneo 1758) lungo le coste
rocciose del Maine. Berteness (1984) ha dimostrato che nelle Rhode Island AMPs (USA) il
grazing intensivo della L. littorea influenza, con l’accumulo di sedimenti, il cambiamento
dell’habitat locale: si ha un passaggio da un sedimento molto soffice ad uno molto duro.
Le invasioni di specie alloctone hanno anche delle implicazioni di tipo evoluzionistico. Un
esempio di quanti nuovi approcci siano stati presi in considerazione è l’uso della
sistematica molecolare per determinare il cammino degli invasori. La fitogeografia, per
esempio, può essere usata per valutare le origini geografiche di particolari invasioni, quali
le molteplici invasioni attuate dal granchio verde europeo dimostrata recentemente da
Bagley e Geller (2000).
Altri esempi di invasioni con implicazione evolutiva sono le invasioni criptiche (dove non
è chiaro quale sia la singola specie invasiva). Proprio Bagley e Geller (2000), nel loro
lavoro sul granchio verde europeo C. maenas, usando i geni mitocondriali, hanno concluso
che l’invasione mondiale del granchio attualmente include una seconda specie: il granchio
verde mediterraneo Carcinus aestuarii (Nardo 1847).
Geller (1999), inoltre, esaminando il fenomeno invasivo dei mitili asiatici nel versante
orientale degli Stati Uniti, ha segnalato un caso di invasione criptica da parte di Mytilus
galloprovincialis (Lamarck 1819) che, insieme all’autòctona Mytilus trossulus (Gould
1860), era stata per lungo tempo erroneamente conosciuta come Mytilus edulis (Linneo
1758).
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