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con fiocine, tridenti, reti mobili e reti fisse e sinanche con esche avvelenate e con

               narcotici» .
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                      Fu Aristotele (384-322 a.C.), che per primo cercò di spiegare le migrazioni

               di  questo  pesce  nel  suo  Historia  animalium,  in  cui  afferma  che:  «...  i  tonni
               entrerebbero  a  primavera  nel  Mediterraneo  attraverso  lo  stretto  di  Gibilterra  e,

               tenendo  alla  destra  la  costa,  seguirebbero  fino  al  Mar  Nero  per  ivi  riprodursi;

               tornerebbero quindi ad uscire nell'Atlantico dopo aver compiuto l'intero periplo
               del  Mediterraneo.» . Questa  ipotesi  di  Aristotele  venne  ripresa  poi  in  tutti  gli
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               autori dell'antichità e del Medioevo fino a tempi relativamente recenti .
                      É interessante vedere come ricerche scientifiche di quei tempi contenessero

               oltre a dati tuttora validi, anche evidenti errori, frutto talvolta di dicerie, e che oggi

               ci fanno sorridere. Per esempio Strabone scrisse che nei pressi di Cosa (località
               toscana in cui doveva trovarsi una tonnara),


                      «...lungo  il  promontorio  che  sovrasta  il  golfo,  si  trova  una  stazione  per
                      l'osservazione del tonno (thynnoskopeion) dove i tonni si avvicinano alla riva alla

                      ricerca di ghiande marine e delle conchiglie della porpora e da qui iniziano il loro
                      percorso verso il mare aperto e la Sicilia...»
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               Probabilmente con ghiande marine si riferiva ai frutti della posidonia (Posidonia
               oceanica)  di  cui  si  pensava  i  tonni  fossero  ghiotti,  ma  che  ora  sappiamo  essere

               pura  fantasia,  e  che  la  posizione  delle  tonnare  nell'antichità  era  data
               dall'avvicinarsi  sotto  riva  dei  tonni  non  per  l'alimentazione  ma  per  motivi

               riproduttivi.


                      Plinio  scrive  a  questo  proposito:  «I  tonni  entrano  (nel  Ponto)  dalla  riva
               destra, escono dalla sinistra. Si pensa che ciò avvenga perchè vedono meglio con


               31 G. Mastromarco «La pesca del tonno nella Grecia antica: dalla realtà quotidiana alla metafora poetica.»
               In “In principio era il mare Economia, cultura, tradizioni” a cura di O. Longo e G.B. Lanfranchi Padova, 2003,
               p. 119
               32 L'Historia  animalium  contiene  la  descrizione  di  581  specie  diverse,  osservate  per  lo  più  durante  la
               permanenza di Aristotele in Asia Minore e a Lesbo.
               33  «Treccani.it - tonno.» http://www.treccani.it/enciclopedia/tonno_(Enciclopedia_Italiana)/
               34  "After Poplonium comes Cossa, a city slightly above the sea; that is, there is a high hill at the head of a gulf,
               and the settlement is on this hill; and beneath lies the Harbour of Heracles and near it is a lagoon and, along
               the promontory that lies above the gulf, a station for observing the tunny-fish; for along the shore the tunny-
               fish follow not only the acorns but also the purple fish, beginning their course at the outer sea and going even
               as far as Sicily " Strabone, Geografia, libro V, 2,8
               Traduzione   di   Thayer,   Bill.   «The   Geography   of   Strabo.»   28   October   2012.
               http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/5B*.html

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