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l'occhio destro...» questa ipotesi, riportata anche da altri autori come Eliano in
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De Natura Animalium, è falsa come la precedente .
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Anche sul periodo della loro riproduzione vi era molta confusione, De
Grossi Mazzolin ci dice che: «...lo stesso Aristotele in un passo la pone,
erroneamente, nel mese di dicembre e in un altro, giustamente, tra la metà del
mese di giugno e quella di luglio.»
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È il già citato Mastromarco che, attraverso antichi testi, ci da un'ottima
descrizione di quelle che erano le antiche tecniche di pesca:
«... l'esigenza di migliorare le tecniche di pesca è certamente alla base degli studi
che gli stessi Greci e in particolare Aristotele [...] dedicarono al riconoscimento
delle aree in cui i tonni vivono e prolificano. [...] Tra le fonti greche che fanno
riferimento alla tecniche con cui aveva luogo la pesca del tonno si segnalano
Claudio Eliano (secondo secolo dopo Cristo) [...] e Filostrato (secondo/terzo secolo
dopo Cristo) [...] possiamo ricostruire il modo in cui si svolgeva la pesca del tonno
con le grandi reti mobili. Come giorno propizio per la pesca si individuava una
giornata priva di vento, con il mare calmo, in primavera, nel periodo della
migrazione dei pesci; mentre alcuni barconi, ciascuno con dodici uomini a bordo
(sei per fiancata), procedevano l'uno dietro l'altro, in fila indiana, trascinando
ciascuno una parte della lunghissima rete che sarebbe servita alla cattura dei tonni,
un uomo, dotato di una vista acutissima e di una voce possente, si metteva di
vedetta su di una scogliera ovvero su di un costruzione lignea da cui era possibile
osservare con tutta comodità la distesa marina; e, allorchè avvistava il branco, la
vedetta [...] segnalava e la posizione in cui si trovavano i tonni e il loro numero.»
35 «…thynnis dextera ripa intrant, exeunt laeva. id accidere existimatur, quia dextro oculo plus cernant,
utroque natura hebeti »
Plinio, Naturalis Historia, libro IX, 50
Wikisource.org. «Naturalis Historia/Liber IX» Giugno 25, 2013.
http://la.wikisource.org/wiki/Naturalis_Historia/Liber_IX
36 «Temporum commutationem thynni sentiunt, solstitia praeclare noscunt, nihilque iis ad hanc rem initium
deprehenderit, ibi libenter commorantur, et quiete ad vernum aequinoctium permanent: ut Aristoteles
tradidit. Eosdem altero tantum oculo videre consentit Aeschylus, cum inquit, Sinistrum oculum thynni more
applicans.
Pontum ingredientes ad dextrum latus, unde acrius vident, terram habent; egredientes vero ad contrarium
litus se accommodant, et terram secundum eum oculum, quo clarius vident, habentes natant, atque ita suae
incolumitati prospiciunt.»
Eliano, De Natura Animalium, libro IX, 42
http://penelope.uchicago.edu/Thayer/L/Roman/Texts/Aelian/de_Natura_Animalium/9*.html
37 J. De Grossi Mazzolin «Testimonianze di lavorazione del tonno a Polulonia?» in “Materiali per Populonia
5”, a cura di M. Aprosio e C. Mascione, Pisa , 2006 pp. 263-272
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