Page 30 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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               Fra gli  avanzi  del  pasti  umani,  gli  avanzi  del  pesci  sono  1 più  rari
           a  trovarsi perchè i  più  difficili  a  conservarsi:  anche  grossi  pesci  hanno
           lo scheletro  non  osseo  ma  cartilaginoso.  Nulla  quindi  vieta  di pensare
            che la  pesca,  se  non del  tonno di  altre  specie di  minor  mole,  venisse
           esercitata dagli  abitanti di Levanzo  (e  se diciamo Levanzo ciò  valga per
           tutta la costiera della provincia  di Trapani da Marinella  al  Granatello,
           da Paceco  ad  Erice,  dagli Scuratl  a  Castellammare,  dovunque  grotte  o
           semplici rlpa.rl offrissero possibilità di  abitazione) fin  dall'epoca paleoll-
           tica,  molte migliaia d'anni  prima che i  neolitici  dipingessero 1 due  ton-
           ni  sopra ricordati.
               I  reperti archeologici e le opere d'arte scoperte dimostrano che i  no-
           stri paleoliticl  erano  cacciatori.  Ma,  a  giudicare  dalla  quantità  enorme
           del gusci, essi  avevano  come alimento ordinario anche i  molluschi mari-
           ni oltre a  quelli terrestri  Chelix):  fra  1 marini abbondano la patella fer-
           ruglnea, il trochus, 11  murex; quasi rara l'ostrica.  Chi abbia pratica del-
           le  nostre  scogliere  sa  quale  abbondante  fauna  viva  tra i  nostri  scogli:
           gamberi, pesclolini, oloturie, cefalopodi, tutti di facllissima cattura anche
           senza  attrezzi.  Ricordo  che trent'anni fa,  tra gli  scogli  di  Sferracavallo,
           era facile ad un ragazzo catturare grossi gamberi a  centinala, con le ma-
           ni ...  ma allora la ricerca della «tremolina:)  col veleno,  non  aveva ancora
           distrutto ogni  forma di vita. Non è  possiblle che i  paleolitlci, raccoglien-
           do  molluschi,  non abbiano raccolto  anche  gamberetti e  granchi  e  «gor-
           gionl» e quelle  oloturie che noi  disprezziamo  ma che altri popoli,  come  1
           Cinesi  e  gli  Indonesianl, reputano leccornie sotto  n nome  di  «trepang:).
               E  non è  ammissibile che i  paleollticl stessi non abbiano praticato la
           pesca, sia  pure con mezzi rudimentali:  arpioni con punte di  selce o  d'os-
           so,  ami di selce o  di madreperla  con lenze di fibre  o  di pelo  (11  pelo  di
           cavallo  è  in  uso  ancor  oggi  e  solo  da poco va  cedendo  al  nylon),  nasse
           specialmente. Le  odierne culture etnografiche dimostrano quanto sia fa-
           cile  catturare il pesce con attrezzi infinitamente più elementari del no-
           stri  e  quanto siano ingegnosi 1 primitivi nell'impianto di peschiere  e  di
           sbarramenti.
               Senza  voler  attribuire  ai  nostri  paleolitici  intelligenza  superiore,  è
           ammissibile però che praticassero almeno la pesca con la lancia, immer-
           gendosi  fino  a  mezzo  corpo  (o  gettandosi  a  nuoto  ed  Inseguendo  11  pe-
           sce  sott•acqua come praticano i  Giapponesi ed  i  nostri cacciatori subac-
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