Page 35 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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               allora  il bovide  alla cavezza  è  un bue,  animale  col  quale  la Dea Madre
               spesso  si  identifica  e  si  confonde.  Ma,  se  accettata,  questa  interpreta-
               zione  rende  ancor  più  intimi  1  legami  culturali  fra  1 neolitici  levan-
               zesi  e  11  Levante  Mediterraneo  e  l'Egitto  e  cl  indica  presso  a  poco  da
               dove può esser stata introdotta nella Sicilia occidentale la rete da pesca.
                  Ripeto  «può esser stata introdotta), perchè nulla  ci vieta di  pensare
               che  la  rete  sia  nata,  invece,  come  creazione  locale.  Invero,  i  neolitici
               levanzesl  sono  certo in rapporto  con  culture  più  progredite  (già metal-
               liche)  del  Levante;  ma tuttavia 11  maiale  raffigurato  tra le  pitture  non
               deve  intendersi  come  indizio  di  contatto  o  addirittura  di  derivazione
               da  una cultura agricola orientale  (le  «Civiltà  del maiale)  appartengono
               all'Estremo  Oriente):  esso  è  un  elemento  di  ispirazione locale,  quasi  un
               elemento  naturallstico:  più  che  come  maiale  domestico  (corpo  corto,
               groppa alta) lo  interpreterei come cinghiale od almeno  maiale  selvatico,
               animale  certo  comune  se  non  a  Levanzo  sulla  prospiciente  costa  sici-
               liana,  dove  i  boschi  di  quercia  abbondavano,  dove  io  stesso  ho  trovato
               una zanna ed un dente di  cinghiale nella stazione preistorica  di Paceco
               e  dove  la  carne  di  maiale  selvatico  venne  venduta,  come  quella  di  vi-
               tello e di bue,  ancora nel medioevo inoltrato. Quanto alla rete in sè, sap-
               piamo  che i  Pigmei,  una  delle  culture  più  primitive,  la intrecciano  con
               erbe e fibre secche e se ne valgono,  stendendola nei boschi  per centinaia
               di  metri,  per la  cattura di  grossi  animali.  A maggior ragione  in Sicilia,
               terra della «disa», la rete da pesca potrebbe essere una creazione locale.
                   Ed  è per ciò che, tutto ben considerato, preferisco non pronunziarmi
               sulla  provenienza  e  sull'epoca  dell'introduzione  della  rete  nella  Sicilia
               Occidentale.
                   Se tanto insisto sulla pesca dei  nostri uomini  preistorici o protosto-
               rici,  si  è  perchè essa  è  un'attività  civile,  quasi  direi,  tale  da  caratteriz-
               zare una «cultura»:  la Bovio  Marconi sola ha intuito il valore anche ar-
               cheologico  della  pesca,  mentre  altri,  pur  conoscendo  le  «genti  del  sal-
               mone>  (ed  ammettendo  quindi  il valore  culturale  della  pesca)  non  ne
               tiene alcun conto nella preistoria Mediterranea. Voglio  alludere  alla La-
               viosa  Zambotti la quale  (Origini  e  diffusione  della  civiltà)  ricorda i  pa-
               leolitici  come  genericamente  dediti  alla raccolta,  caccia  e  pesca,  accen-
               na appena alla pesca  artica  con l'arpione, alla pesca dei  discendenti dei
               Maddaleniani  (Jugoslavia) ma poi,  preoccupata solo della diffusione del-
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