Page 36 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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la civlltà agricola, ammette addirittura un'industria casearia preistorica,
ma non ricorda affatto la pesca come uno degli elementi costitutivi delle
civiltà neo - ed eneo-litica. E quindi trascura ogni funzione del Medi-
terraneo, n quale appare come una massa d'acqua inerte, frapposta qua-
le schermo fra le sue coste. E quindi non apprezza gli apporti originali
delle popolazioni, ad esempio, delle isole: per la Laviosa anche a Pan-
telleria (tribù di Cala dell'Alca) si avrebbe un'interpretazione marginale,
rozza e incompleta dell'architettura megalitica faraonica.
Ma, valga il vero, nel Seso maggiore di Pantelleria uno dei fornici
si apre con un arco, semidiruto ma ancor visibile, arco estraneo all'ar-
chitettura faraonica. I miseri ed isolati, e quindi attardati, neolitici di
Pantelleria, hanno dunque portato - se è vero che hanno imitato l'ar-
chitettura faraonica - una innovazione tale da escludere che la loro
sia un'interpretazione rozza e marginale.
Tutto ciò ho voluto far notare perché l'effigie di due tonni in pitture
preistoriche( possono risalire a 2000 anni a. C., certo non possono scen-
dere oltre i 1000) impone di rivedere quanto sappiamo della preistoria
mediterranea anche sotto n profilo piscatorio e marinaro in genere, trop-
po trascurato sin qui almeno nei riguardi della Sicilia.
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In un campo meno seminato di ipotesi entriamo con il periodo sto-
rico dell'umanità. Non possediamo, per i secoli delle civiltà fenicia, gre-
ca, romana documenti che si riferiscano specificatamente alla provincia
di Trapani, ma possiamo facilmente estendere ai nostri mari quanto è
noto per tutto il Mediterraneo, dove la diffusione della navigazione e
del commercio rese pressocchè uniforme la vita delle popolazioni ma-
rittim~ e quindi anche la pesca.
Sulle nostre popolazioni dovette fare molta impressione il polipo,
che divenne persino motivo ornamentale della ceramica ed appartiene
all'iconografia tipica di certe fabbriche; pure grande impressione fece
n tonno, rappresentato su un vaso del IV sec. a. C.: col polipo e col
tonno si inizia una serie di raffigurazioni di animali marini che diven-
terà una tradizione fra i vasai siciliani e che si perpetuerà fino alle ter-
recotte di scuola trapanese piuttosto recente.
Tra i pesci più caratteristici della Sicilia, Marziale celebra come par-