Page 40 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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gno, essendo sumciente la pesca nei laghi viciniori, ad Ostia e nel Te-
vere (a Roma visse per tutto 11 medioevo una ftorlda corporazione di pe-
scatori) o semplicemente perchè la Sicilia non era in grado di esportarne.
Incursioni come quelle vandaliche o gotiche possono aver distrutto,
in Sicllla come in Africa, la tonnara che richiede un'organizzazione com-
plessa? Possono aver attenuato l'intensità della pesca, ma non distrutto
ab imis fundamentis la tonnara, che viene rimessa in onore, invece,
dagli Arabi; e con la tipica nemenclatura araba la tonnara torna in
uso in Africa, in Sicilia, in !spagna, dovunque gli Arabi abbiano posto
il loro dominio.
A dir vero qualche autore straniero asserisce che i Mori, amando
poco un tale nutrimento, non incoraggiarono la pesca in !spagna ed
anzi lasciarono in abbandono le tonnare iberiche; in Sicilia questa pe-
sca sarebbe presso a poco scomparsa per rinascere quando i Normanni
ebbero cacciato gli Arabi; allora Guglielmo II donò una tonnara alla
Chiesa di Monreale (1176), Federico II concesse i redditi della tonnara
di Palermo all'Arcivescovo (1210) ecc.
Per nostro conto ammettiamo che gli Arabi in Sicilia perfezionas-
sero sopratutto l'agricoltura, specialmente sulle fasce costiere, rlpor-
tandovi forse gli accorgimenti tecnici (idraullca) appresi nelle zone afrl-
cane1in cui Roma aveva dominato, ed introducendo nuove culture. Ma
non possiamo non ricordare che coloro che designiamo genericamente
come Arabi sono un misto di Egiziani, di Persiani, di Siri, in parte,
cioè, popolazione marinara e mediterranea; che gli Arabi stessi posse-
devano una ftotta cui occorrevano viveri di riserva; favorirono n com-
mercio marittimo, cui accorrevano viveri per la panatica; portarono ad
una nuova tlorldezza anche demografica talune città, come Palermo,
cui occorrevano viveri; ma sopra tutto non possiamo dimenticare che per
le tonnare e i tonnarioti tutto n Mediterraneo adotta oggi una termi-
nologia araba, od almeno ispano-araba, la quale cl obbllga ad ammet-
tere che l cosiddetti Mori, autori di quella terminologia, non fossero poi
tanto nemici delle tonnare come si vorrebbe pretendere.
Del resto, la pesca del tonno e le relative apparecchiature non sono
cose che si improvvisano: occorre l'esperienza di un'intera vita per pre-
disporre in ordine parecchie miglia di reti, calarle nel punto in cui la
corrente è favorevole, ancorare, legare, con miglia e miglia di gomene