Page 45 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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ciale, dopo 1l letargo invernale riprendeva più  attiva e  proprio nella sta-
               gione  d'oro  della  plrateria.  Per  ciò  penso  che  la  tonnara di  Favignana
               in  quegli  anni  fosse  abbandonata;  che  anzi  proprio  i  primi del XIV  se-
               colo  siano  i  pochi  anni in cui le  tre  isole  siano  rimaste  del  tutto  prive
               di  abitanti.
                   Ma  tale  situazione  deve  esser  rimasta  ben  circoscritta;  tanto  che,
               nonostante la difficoltà di  pescare fra Trapani e le Egadi, ha preso nuo-
               vo  sviluppo la pesca in  genere  ed anche quella del  tonno.  Infatti, i  pe-
               scatori  della  città  di  Trapani  hanno  potuto  formare  un'associazione  di
               mestiere, che  è,  se  non  sbaglio,  la prima documentata a  Trapani anche
               se  di  poco  la  precede,  secondo  quanto  se  ne  presume,  l'associazione  dei
               marinai,  che  soltanto  a  Messina  è  documentata un  vent'anni prima;
               quella  dei  pescatori trapanesi  fu  una corporazione  cosi  numerosa  e  po-
               tente  da intervenire  con  individualità  propria  e  con  notevo~e efficacia,
               alla  difesa della città nel 1314.
                   Ce  ne  dà la prova  un prezioso documento  che solo  da pochi mesi  è
               stato recuperato.
                   Il  26  febbraio  del  1315,  quando  l'assedio  è  finito  da  poche  settima-
               ne,  dietro relazione e  parere di  Pietro de  Montemulono, Maestro Portu-
               lano del Regno,  il re  Federico III  concede ai  pescatori  trapanesi  l'esen-
               zione  da  tutte le  gabelle,  considerando  che  i  pescatori  stessi,  al  tempo
               dell'assedio,  hanno operato in difesa della città con costanza e  fedeltà.
                   Dice il documento:  « Considerantes quod  piscatores lpsl tempore quo
               dieta terra ab hostibus nostris tenebatur  obsessa  grata fide!  et devotio-
               nis obsequla in tuitione ipsius  terre  et  alia que agenda fuere  nostro cul-
               mini constanter et fideliter prestiterunt ».
                   Tali le parole del privilegio reale del  26  febbraio  1315,  tramandateci
               in una copia del XVII secolo  in un bel volume manoscritto, con legatura
               originale  in cuoio, seta e  borchie  d'argento,  che appartenne fino  al XIX
               secolo  alla maestranza  dei  pescatori  trapanesl,  venne  poi  trafugato  a
               Palermo ed è  stato nel 1952 ricuperato dal Notaio Bartolo Barresi. Il me-
               desimo  volume  conserva in copia  varie conferme dei  privilegi dei pesca-
               tori dei secoli XV  e  XVI.  Nel  1614  nacque una vertenza fra i  Consoli del
               Pescatori  e  1 Consoli  del  Mare,  nella  quale  intervennero  come  arbitri  i
               Giurati  della città, come  padri della patria ed amanti della pace dei  cit-
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