Page 47 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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                colo  la Chiesa  (oggi Basilica) dell'Annunziata, di cui mi  piace porre l'o-
                rigine  o  lo  sviluppo  in rapporto  con  la fine  vittoriosa  dell'assedio  del
                1314:  ed  i  pescatori  vi  facevano  erigere  una  propria  Cappella  (oggi  la
                prima  a  destra  di  chi  guardi  l'Altar  Maggiore):  un  arco  a  sesto  acuto,
           1    dall'ornamentazione tipicamente trecentesca,  fa  da sfondo  alla Cappella
                (forse nella costruzione primitiva era  un ingresso):  tale  arco ha una fa-
                scia costituita da  piccoli scomparti, in ognuno dei  quali si alternano pe-
                sci,  conchiglie  commestibili,  grossi  granchi;  motivo  ornamentale di ispi-
                razione gustosa  ed originale, che si sostituisce ai  soliti fregi  di fogliami.
                    Del  resto  -  anticipando  qui  perchè  il rispetto  all'ordine  cronolo-
                gico  ci  costringerebbe  ad  interrompere di  frequente  la nostra  esposizio-
                ne -  il soggetto piscatorio è  rappresentato più volte nell'arte  trapanese;
                segno  dell'importanza  vitale  che  la pesca  aveva  nella  città:  al XIV  se-
                colo  risalgono  certo  i  grossi  tonni  dipinti  nelle  tavole  del  soffitto  della
                Chiesa  di  Sant'Agostino,  ripetuti  nelle  nuove  tavole  dipinte  nel  XV  se-
                colo probabilmente ad imitazione delle precedenti distrutte da un  crollo
                improvviso  del  tetto  nel  gennaio  o  febbraio  1427  (oggi  conservate  nel
                Museo Pepoli di  Trapani e nel Museo di Palermo).
                    Del XVII secolo, quando fiorisce in Trapani l'arte della ceramica, so-
                no un vaso con  un  bel pesce (in una collezione privata)  ed  un piatto con
                due pesci  C nella collezione  del Not. Bartolo Barresi);  nonchè  i famosi pa-
                vimenti in mattonelle di  terra cotta e  smalto, conservati nel Museo  Pe-
                poli e  rappresentanti l'uno una  mattanza di tonni, l'altro  la  pesca  del
                corallo  nel  Mare  di  Tramontana,  a  Nord  di Trapani  ma  in vista  della
                città,  (altro  piatto  con due  pesci  è  nel  Museo  di Palermo).
                    Del secolo seguente era un altro pavimento analogo,  raffigurante un
                panorama marino  con  una  grande  nave  da  guerra,  che  venne  distrutto
                dagli  ultimi  bombardamenti nella  Chiesa  di Maria  SS.  della  Nuova  Lu-
                ce:  lo ricordo perchè se ne conosce l'autore del disegno, il trapanese Vin-
                cenzo Lotta, Regio Architetto, nato nel  1729  e  morto nel 1791,  e  la data
                dell'esecuzione, n 1765.
                    Al  corallo  invece  era ispirata  l'ornamentazlone  di  altra  Chiesa tra-
                panese,  oggi  pure semidistrutta,  quella di Santa Lucia, ove  si conserva-
                va  un famoso  ed enorme ramo di  corallo.
                    Tanta arte  (poichè  può ben parlarsi d'arte piuttosto che  di artigia-
                nato)  dimostra  l'enorme  importanza  economica  della  pesca e  fa  rim-
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