Page 51 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
P. 51
42
tà stessa non nasceva da interessi del fisco o di privati sfruttatori, ma
dal consenso del popolo e dalla coscienza dell'interesse comune.
Il personale, dal rais all'ultimo marinaio, aveva una paga fissa per
tutta la stagione di pesca, più una «parte» del pescato; ai tonnaroti ap-
partenevano inoltre i pesci minori, come palamiti o altri sgomberoidi,
pescati in tonnara: cosi tutti erano cointeressati ad un maggiore ren-
dimento ed alla verità nella denunzia fatta al fisco del numero e peso
dei tonni pescati (la denunzia veniva fatta dal rais e controllata da
uno o due «guardiani:.). Doveva essere questa una sistemazione soddi-
sfacente dal punto di vista salariale e dal punto di vista fiscale, se du-
rò immutata per molti secoli e se ancor oggi, negli archivi delle anti-
che Secrezie, si conservano i volumi delle denunzie del rais.
Sulla pesca avevano speciali doveri di sorveglianza l'Ammiraglio del
Regno ed i Viceammiragli (di Messina e Trapani), ai quali competeva
un tonno da ogni tonnara. Qualche altro diritto in natura godevano
chiese e conventi, per donazioni; l'Ospedale di Sant'Antonio di Trapani
aveva diritto a percepire un grosso tonno da ogni tonnara del territorio.
La massima parte del pescato veniva messa sotto sale, in tagli e con
termini che si sono conservati.
Nel '400 e nei due secoli successivi le tonnare più vicine alla città
di Trapani erano le seguenti: Castellammare, Monte Cofano («thonum
Cofani»), Bonagia, San Cusumano e S. Giuliano, Palazzo, Favignana.
Queste tonnare, e forse anche altre che venivano calate irregolar-
mente altrove (ne abbiamo ricordato una concessa nel 1455) produce-
vano quanto bastava per il consumo locale e per l'esportazione. Del-
l'entità di quest'ultima possiamo formarci un'idea attraverso alcune ci-
fre. Naturalmente, non si tratta di dati statistici veri e propri, ma di
pazienti raccolte di elementi attraverso le scritture fiscali ; per i periodi
precedenti non è possibile nemmeno una simile approssimazione perchè
i documenti non esistono o sono assolutamente frammentari.
Nell'anno 1598-99 furono esportati per mare dal porto di Trapani i
seguenti quantitativi di tonnina (oltre a quelli esportati per terra ed
oltre a quelli esportati come scorta viveri per le navi); verso porti della
Sicilia: tonnina netta barili 7111, occhi bar. 1529, schienali bar. 260,
bosonaglia bar. 1932, surra bar. 1205, botana bar. 656, spinelli bar. 322,
grossami bar. 36, spuntature di surra bar. 28, mosciame paia 127 di can-